C'è quello che ha detto alla sua mamma che lei ha i lineamenti gentili, ma non è gentile, poiché alla sua festa, sulla torta di compleanno, c'era Kung Fu Panda. Che poi è lo stesso che, a domanda, rispose che sì, lei gli piaceva.
C'è quello che all'uscita della scuola richiama gioioso la sua attenzione, e ci rimane male se lei non lo nota.
C'è quello a cui piacciono le bambine con gli stivali (sic) e vedendola stival-munita le aveva chiesto di sederlesi accanto, venendo rifiutato. "Ma perché, poverino?", le avevo chiesto dispiaciuta, "Ma mamma, glieli ho fatti vedere - gli stivali, of course - glieli ho fatti toccare, poi basta" (e come darle torto?). Che poi è lo stesso che, alla fine dell'ora di inglese, voleva che andasse con lui a vedere la fontana.
C'è quello che le ha chiesto di darle un bacino, ma poi non è venuto alla sua festa di compleanno perché doveva giocare a calcio.
E c'è quello che era il suo fidanzatino, ma ora sono buoni amici, però alla festa non è mancato.
Il tempo passa e la lista di...come definirli, fidanzatini, simpatie, spasimanti?, della Lolla si allunga. Considerando la ragazza timida che sono stata, timorosa di svelare i propri sentimenti e capace di scoraggiare quelli altrui, per niente interessata a qualcosa che fosse meno che Amore, guardo le sue conquiste con un misto di stupore e curiosità.
Ma la verità vera è che mi sento improvvisamente sbalzata in secondo piano: il mondo non è più mio, è suo. E nella mia testa risuonano le parole della canzone degli Abba, Slipping through my fingers. Possibile che il futuro sia così vicino? Non sono ancora pronta a sentirmi vecchia e preoccupata.