mercoledì 23 marzo 2016

Una bambina

E' la bambina dagli occhi a stella, i capelli di seta e il naso a punta.
E' la bambina ruffiana, che elargisce baci e abbracci sapendo di poterne chiedere, prima o poi, il conto.
E' la bambina sempre allegra, che quando ride coi grandi chiude gli occhi e incassa la testa tra le spalle, mentre in presenza di altri bambini spalanca occhi e bocca e prorompe in un "Aah".
E' la bambina che vive in un mondo di giochi, canzoni monostrofa e racconti improbabili. E che trascina in quei mondi le sue bambole, coricandole sui gradini, improvvisando per loro pic-nic e lezioni scolastiche.
E' la bambina che legge i libri "a memoria", rielaborando a modo suo ciò che ricorda.
E' la bambina che storpia le parole, arrota la r e scambia la t con c.
E' la bambina che riempie di disegni la casa.
E' la bambina che vuole essere considerata grande, ma ama fare la piccina.
E' la bambina testarda e capricciosa, che se le gira male è capace di piangere per ore per un nonnulla.
E' la bambina che sa mettere a dura prova la pazienza di un genitore.
E' la bambina convinta di essere una grande ballerina.
E' la bambina che confonde oggi con ieri e domani con tra poco. Che si sveglia al pomeriggio pensando sia già il giorno dopo.
E' la bambina che se ha sonno va a letto da sola.
E' la bambina che dorme ovunque, anche nel carrello della spesa.
E' la bambina che non ha paura di restare sola a casa.
E' la bambina per la quale tutto ciò che attiene alla conoscenza, è irrilevante. A meno che non debba competere col fratello.
E' la bambina che ha sentenziato che studiare inglese non le serve, perché da grande parlerà solo in italiano.
E' la bambina che passa le ore seduta sul wc, giocando.
E' la bambina che esamina con sospetto tutto ciò che riguarda il fratello, onde evitare che abbia un trattamento migliore del suo, ma che poi va raccontando in giro con orgoglio di avere un fratello maggiore.
E' la bambina che inizia le sue frasi con "Però".
E' la bambina alla quale non si riesce a togliere il dito dalla bocca, perché è l'unica occasione in cui non parla incessantemente.
E' la bambina che, quando la sentono chiacchierare, tutti si chiedono "Ma da chi avrà preso?".
E' la bambina che al paesello, dove viviamo solo da qualche anno, genitori, nonni e bambini salutano, ignorando beatamente la sua mamma e il suo papà.
E' la bambina che, in una mattina di sole, mi è stata messa in braccio e mi ha fatto innamorare.
E' la mia bambina e oggi ha cinque anni.


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