venerdì 8 settembre 2017

Dieci piccoli indiani

Benvenuti a Nigger Island, ospiti del misterioso quanto munifico U.N.Owen. Dieci ospiti selezionati potranno godere del comfort della sua moderna e funzionale dimora, di panorami mozzafiato, di pace e tranquillità grazie al fatto di avere un'intera isola a loro disposizione.
Nigger Island, infatti, è disabitata, senza un porto o barche che permettano spostamenti frequenti.
Dieci piccoli indiani è uno dei più celebri romanzi di Agatha Christie, nonché un classico dei gialli definiti "della camera chiusa" anche se in realtà i dieci protagonisti non sono propriamente chiusi in una stanza, ma si ritrovano in una villa su di un isolotto deserto. Rispetto ai gialli tradizionali, e a quelli della Christie in particolare, non abbiamo una "mente" (poliziotto, investigatore, ecc.) al di fuori del caso che cerchi di riportare l'ordine e individui il colpevole. Qui tutti sono vittime e tutti sono colpevoli.
Differenti tra loro per età e professioni, nonché sconosciuti gli uni agli altri, i dieci sono infatti stati attirati in modi diversi a Nigger Island, chi per lavoro, chi per vacanza, ma scopriranno presto che si tratta di una trappola.
Qualcuno li accusa di aver provocato o di essere responsabili della morte di svariate persone e cercherà di ucciderli a uno a uno, seguendo la trama di una filastrocca per bambini Ten little niggers.
Appurato che sull'isola non c'è nessun altro, gli ospiti di Nigger Island comprendono che l'assassino, il misterioso U.N.Owen, non può che essere uno di loro e questo non fa che aumentare i sospetti e la tensione, in un crescendo che porta i superstiti, oltre che il lettore, a dubitare di tutto e di tutti.
E' un gioco (al massacro) molto ben riuscito quello messo in scena dalla Christie e chi ancora non ha avuto la fortuna di leggerlo, potrà cimentarsi in questa sciarada cercando risposte e soluzioni plausibili.
Posso dirlo: io un'intuizione l'avevo avuta, ma non è bastata a risolvere l'enigma.
Enigma che tra l'altro Agatha trascina fino alla fine lasciandoti credere, per un momento, che una risposta non c'è. Ma la risposta, anche questa volta, c'è.

Dieci piccoli indiani di Agatha Christie, Oscar Monandori, trad. di Beata Della Frattina

Questo post partecipa al Venerdì del libro di HomeMadeMamma

10 commenti:

  1. Pur essendo un classico del genere, mi manca! Dovrò rimediare.

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    1. Per esperienza personale, c'è sempre un classico che manca alla lista dei libri letti!

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  2. Io sono stata fin da adolescente una divoratrice dei gialli della Christie! Credo che me ne manchino solo 3 o 4 per poter dire di aver esaurito la sua grande e stupefacente produzione.
    E tra tutti, pur se è arduo fare una classifica, i due che preferisco in assoluto sono probabilmente Il Natale di Poirot e...Dieci piccoli indiani :)
    Un salutone, buon weekend!

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    1. Io invece ho iniziato da pochissimo a leggere la Christie e me ne cruccio un sacco. Ancora mi chiedo come ho potuto aspettare fino a oggi.
      Devo dire che tra i pochissimi che ho letto (appena tre) Assassinio allo specchio è quello che mi è piaciuto di più, anche per il personaggio di Miss Marple. Però sono ancora all'inizio, mi mancano troppi gialli della Christie per giungere a un giudizio definitivo.

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  3. L'ho letto molto tempo fa e l'ho ripreso in mano proprio l'altro giorno (guarda caso!) perché pensavo di proporlo a gruppo di lettura con gli anziani. Cosa ne pensi tu che sei fresca di lettura? Potrebbe andare bene?

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    1. Ciao! Ti ringrazio per la domanda che mi coglie un po' impreparata. Non ho molta dimestichezza, ma la prima cosa che mi sono chiesta è se un pubblico di anziani abbia gusti diversi rispetto a un generico pubblico di adulti.
      Se la risposta è no, credo che Dieci piccoli indiani sia un classico da non perdere perché appassiona, mette alla prova e ti tiene incollato fino all'ultima pagina.
      L'unico limite che trovo è l'averlo già letto, perché allora viene meno il mordente, per il resto io mi sentirei di consigliarlo!

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  4. Uno dei miei libri preferiti! Ero amante dei gialli fin da piccola :-D

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  5. Haha, terribilmente anti-politicamente corretto il titolo della filastrocca. Io personalmente preferisco una traduzione del titolo originale, "E poi non rimase nessuno". Hai visto il film? Ce ne sono due versioni, una del '45 di René Clair e una del '74 di Peter Collinson. Ricordo di aver visto la seconda, molto tempo fa, e di essermi parecchio spaventata!

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    1. Ho letto nella prefazione la storia del titolo che è stata illuminante: per una vita mi sono chiesta perché si chiamasse Dieci piccoli indiani, titolo che tra l'altro non c'entra un bel niente col libro.
      So che c'è un film, ma non l'ho mai visto, adesso che ho letto il libro, però, è il momento giusto visto che di solito preferisco partire dal libro per approdare al film e non viceversa.

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