Devo ringraziare la rubrica del Venerdì del libro di HomeMadeMamma per avermi fatto conoscere Alice Basso e la sua creatura, Vani Sarca. Non sono una che si fida ciecamente dei consigli libreschi altrui, semplicemente perché spesso ciò che ottiene unanime consenso, il best seller, a me non piace. C'è stato però qualcosa nelle recensioni di questa scrittrice che ha fatto scattare una curiosità che non è rimasta delusa.
Vani è dark, anticonformista ed è una solitaria sociopatica che trascorre i suoi sabato sera sul divano di casa a sorseggiare wishky. Raccontata così non dovrebbe suscitare molta simpatia, eppure la sua lingua cinica e tagliente non lascia indifferenti. In più fa un mestiere insolito, è una ghostwriter per un'importante casa editrice, e possiede una capacità innata nell'entrare nella mente delle persone creando pensieri che si cuciono loro perfettamente addosso.
Proprio il suo lavoro la porta a conoscere due persone che le stravolgeranno la vita: il fascinoso Riccardo Randi, scrittore con la sindrome della pagina bianca, che avrà da Vani l'ispirazione per un grande romanzo e che spezzerà la misantropia della nostra protagonista; e Bianca Dell'Arte Cantavilla, autrice di best seller a tema angelico.
Mentre lavora per lei, inventando incontri con creature dell'aldilà, Vani scopre che Bianca è misteriosamente scomparsa. E qui entra in scena il terzo personaggio che scombussolerà ulteriormente l'insolita quotidianità di Vani, il commissario Berganza, uno sbirro pazzesco che sembra uscito direttamente da un fumetto di Dick Tracy.
Il resto sta al lettore scoprirlo, anche perché il romanzo, leggero, ironico, divertente, si legge tutto d'un fiato per scoprire che di Vani non si può fare a meno così presto (e infatti la Basso ha già dato alle stampe altri due libri con la simpatica protagonista).
Attenzione però, non aspettatevi il classico giallo. Il mistero, qui, è solo uno degli ingredienti e tra l'altro nemmeno quello preponderante, annegato tra storie personali, riflessioni al vetriolo e flashback volti a farci conoscere meglio la protagonista grazie a un uso della prima persona presente che, se io non amo particolarmente, viene usata qui con incredibile duttilità e maestria. Al riguardo, devo sottolineare come quel poco che l'autrice ci svela sul passato di Vani, non spiega in maniera esauriente come mai la ragazza sia così poco convenzionale. Un po' di incomprensioni familiari e l'essere stata mollata dal fidanzatino non sono motivi sufficienti, anche perché se così fosse andremmo tutte in giro in impermeabile nero e rossetto viola.
Forse per saperne di più bisognerà affidarsi alle successive avventure, che magari ci sveleranno nuovi restroscena di Vani. D'altronde non funziona così con tutti gli eroi seriali del mistero?
L'imprevedibile piano della scrittrice sena nome, Alice Basso, Garzanti
Questo post partecipa al Venerdì del libro di HomeMadeMamma
Vani è dark, anticonformista ed è una solitaria sociopatica che trascorre i suoi sabato sera sul divano di casa a sorseggiare wishky. Raccontata così non dovrebbe suscitare molta simpatia, eppure la sua lingua cinica e tagliente non lascia indifferenti. In più fa un mestiere insolito, è una ghostwriter per un'importante casa editrice, e possiede una capacità innata nell'entrare nella mente delle persone creando pensieri che si cuciono loro perfettamente addosso.
Proprio il suo lavoro la porta a conoscere due persone che le stravolgeranno la vita: il fascinoso Riccardo Randi, scrittore con la sindrome della pagina bianca, che avrà da Vani l'ispirazione per un grande romanzo e che spezzerà la misantropia della nostra protagonista; e Bianca Dell'Arte Cantavilla, autrice di best seller a tema angelico.
Mentre lavora per lei, inventando incontri con creature dell'aldilà, Vani scopre che Bianca è misteriosamente scomparsa. E qui entra in scena il terzo personaggio che scombussolerà ulteriormente l'insolita quotidianità di Vani, il commissario Berganza, uno sbirro pazzesco che sembra uscito direttamente da un fumetto di Dick Tracy.
Il resto sta al lettore scoprirlo, anche perché il romanzo, leggero, ironico, divertente, si legge tutto d'un fiato per scoprire che di Vani non si può fare a meno così presto (e infatti la Basso ha già dato alle stampe altri due libri con la simpatica protagonista).
Attenzione però, non aspettatevi il classico giallo. Il mistero, qui, è solo uno degli ingredienti e tra l'altro nemmeno quello preponderante, annegato tra storie personali, riflessioni al vetriolo e flashback volti a farci conoscere meglio la protagonista grazie a un uso della prima persona presente che, se io non amo particolarmente, viene usata qui con incredibile duttilità e maestria. Al riguardo, devo sottolineare come quel poco che l'autrice ci svela sul passato di Vani, non spiega in maniera esauriente come mai la ragazza sia così poco convenzionale. Un po' di incomprensioni familiari e l'essere stata mollata dal fidanzatino non sono motivi sufficienti, anche perché se così fosse andremmo tutte in giro in impermeabile nero e rossetto viola.
Forse per saperne di più bisognerà affidarsi alle successive avventure, che magari ci sveleranno nuovi restroscena di Vani. D'altronde non funziona così con tutti gli eroi seriali del mistero?
L'imprevedibile piano della scrittrice sena nome, Alice Basso, Garzanti
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