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lunedì 12 novembre 2018

Make up for dummies

Non so se succede solo a me, ma ogni qualvolta vado a ricomprare un prodotto per il make-up, che sia un rossetto o un fondotinta, mi imbatto in un restyling di tutta la gamma che mi costringe a cambiare colore e modello.
E' la legge del mercato, bellezza, se non t'inventi qualcosa di nuovo, perdi clienti.
Mah, sarà. Comunque, questa  non è storia recente, che adesso mi trucco poco e un prodotto mi dura mesi e anni e ci sta che poi non lo ritrovo più, anche quando da ggiovane mi truccavo ogni giorno, il finale non cambiava.
Ricordo quando scoprii con orrore che l'azienda dalla quale mi rifornivo di fodotinta&cipria aveva rifatto tutto: packaging, linee, colori.
"Non si preoccupi - mi disse la commessa - prenda il numero 2 come prima, tanto la numerazione non è cambiata". Fu così che dopo il trucco sembravo essere appena uscita da una seduta di lampada. Quarantamila lire buttate e la scelta, da allora, di ripiegare su prodotti poco costosi, ché non ne valeva la pena. Quindi, a conti fatti, l'azienda perse ugualmente una cliente.
Poi, a tutto questo, si aggiunge il fatto che ormai sono vecchia dentro. Di novità non ne capisco nulla e vado in cerca delle solite quattro cose che adoperavo anche vent'anni fa.
Tipo che qualche settimana fa cercavo una semplice matita per gli occhi e la commessa deve avermi vista in difficoltà tra matite morbide, resistenti all'acqua, sfumabili, interno occhio, esterno occhio, kajal e compagnia cantante, e dopo dieci minuti che me le rigiravo tra le mani è venuta a chiedermi se avevo bisogno d'aiuto (o così o forse ero una ladra). Quasi trattenendo le lacrime le ho spiegato che volevo una semplice matita nera per le palpebre, possibilmente che non si sciogliesse dopo due minuti (che quella che avevo, super professionale consigliatami da un'altra commessa, mi faceva questo effetto panda triste così avvilente).
E niente io mi guardo pure i tutorial su Internet cercando di farmi una ragione della modernità. Di solito digito trucco acqua e sapone o trucco veloce, ma ho capito che dovrei scrivere piuttosto truccarsi con meno di dieci prodotti o trucco senza ipotecare la casa, perché oggi il numero di roba che devi stratificarti in viso per essere minimamente decente si può misurare solo con i numeri periodici.
Blush, primer, BB cream, foundation, face base, face fluid, ma che è? mi chiedo, cosa ne è stato del semplice (e comprensibile) binomio cipria e fondotinta? Guardo stordita tutta sta mercanzia e mi sento come quando qualcuno parla del suo lavoro spiegando di essere un account manager un consultant o un controller (magari con un bel junior davanti a mo' di titolo nobiliare) e mi chiedo perplessa "cioè in pratica che fai?" (che poi, diciamocelo, ancora oggi i nostri bambini alla domanda "che vuoi fare da grande?" è più probabile rispondano l'astronauta o il parrucchiere che il junior consultant, e mi sa che loro hanno capito tutto). Comunque, tornando al make up, dopo essermi aggiornata capisco appieno perché adesso mi trucco molto meno che da giovane, nonostante forse necessiterei di qualche mano di intonaco in più rispetto al passato.
Non è una questione di tempo che manca, di figli che non ti concedono qualche minuto per te, no, la verità è un'altra. Dopo aver capito che non sarò mai in grado di stendere tutti quei prodotti nell'ordine e nel modo giusto, dopo che constato che il mio miglior risultato sarà sempre ben al di sotto del minimo sindacale oggidì richiesto, dopo che mi rendo conto di aver sempre e comunque un aspetto un po' retrò e un po' vintage col mio trucco stile fine anni '90, ripiego sul vero e unico maquillage acqua e sapone: quello che non ha traccia di make up.



4 commenti:

  1. Sacrosante verità!! non lo dice mai nessuno ma ormai anche io mi sono ridotta a due prodotti in croce, mascara e blush (che una volta si chiamava fard, ma non fa figo), e a volte, soprattutto in quelle mattine che si prospettano lunghissime e faticosissime, anche un velo di correttore aiuta! comunque sono del parere che meno è meglio, quindi va benissimo così, acqua e sapone :)

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    1. Ciao Erika, mi fa piacere sapere che non sono l'unica ad aver adottato il trucco acqua&sapone (quello vero).
      Ti dirò, non è che disprezzi il make up, solo che mi sembra che il mercato vada più veloce delle mie reali esigenze. Ogni tanto mi chiedo se il trucco minimalista, data la mia età, sia un lusso che posso concedermi, poi mi rispondo che tra dieci anni, guardando le foto di adesso, penserò che, sì, me lo potevo concedere, e sono più serena ;)

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  2. Ohhhh e meno male che trovo ancora donne così! Sono una patita del make-up nel senso che ogni tanto mi faccio abbindolare e compero materiale che poi non uso praticamente mai. Sarà che da quando sono mamma il tempo per stare davanti allo specchio preferisco sfruttarlo per dormire un attimo di più, ma noto che quando esco mi riduco proprio all'essenziale. Il risultato è che ho chili di trucchi aperti, usati un paio di volte e abbandonati a loro stessi. Che poi quando vado a usarli di nuovo ovviamente sono da buttare.
    Quindi mi sono creata il mio astuccio con le 4 cose base che utilizzo generalmente ma non sempre durante il fine settimana e per il reso amen!

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    1. Io, invece, una cosa non usata, seppur vecchia, non riesco proprio a buttarla, perché mi sento in colpa. Così i trucchi vecchi si accumulano, sebbene, poi, anche io ripieghi su due, tre prodotti fondamentali, giusto il minimo sindacale per generare un'illusione di make up. Però tutte le super novità del settore le evito, anche perché spesso non so nemmeno come usarle...

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