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mercoledì 20 febbraio 2019

Tim, peggio degli usurai #2

Arieccomi con la seconda parte della mia Odissea con Tim.
Nel frattempo le bollette telefoniche lievitano di mese in mese. Un euro a ottobre, un altro a novembre e abbiamo superato i €40 mensili (la Tim non prevede la bolletta bimestrale), nonostante al momento del passaggio ci avessero assicurato che l'importo sarebbe stato di €35,80 al mese.
Una delle voci che ha subito un'impennata è stato il costo dell'invio della bolletta, passato da un mese all'altro da €2 a €2,50, poi dici che la gente non si scrive più...Il bello è che una bolletta neanche ci arriva, ci mandano un sollecito, la paghiamo in ritardo e ovviamente con mora...Una soluzione però c'è, se non vogliamo l'invio della bolletta cartacea dobbiamo fare l'addebito sul conto corrente. Cioè praticamente dobbiamo mettere una sanguisughe sui nostri risparmi.
Sfiniti, dopo aver già sollecitato il centro plurimarca del paesello, andiamo nel grande centro Tim in città per capire il perché di tutti questi casini che ci sono successi e avere lumi su costi in continuo aumento.
Il risultato è a dir poco demoralizzante. La tipa del centro guarda la nostra posizione sul terminale e già comincia a sbottare che non si capisce che piano tariffario abbiamo, un collega l'aiuta, poi ci dicono che:
a) l'importo da pagare è quello, ce ne facessimo una ragione;
b) non è possibile cambiare e scegliere una tariffa minore anche rinunciando a qualche servizio, con Tim puoi solo aggiungere servizi e non togliere;
c) colpa nostra che ci siamo affidati a un piccolo centro servizi di paese, non dicono proprio così, dicono che deve trattarsi di un centro che non è "serio come loro, perché quando li fanno loro i contratti questi problemi non si verificano", ma la sostanza è la stessa. Non ci siamo affidati a loro quindi adieu e ciao.
Ovviamente cambiare operatore o chiudere per sempre la linea telefonica non è possibile: prima dei due anni la penale è altissima e dovremmo sborsare in anticipo lo sconto tariffario (sì incredibile, ma c'è pure uno sconto) del quale usufruiamo. Capire di che ci cifra si parli è fantascienza, però, perché io non ho un contratto scritto, non ho firmato nulla, né ho fatto una registrazione online. Su consiglio di un amico avvocato, ho anche cercato sul sito Tim un documento che sintetizzi i dettagli legali del mio piano tariffario, ma non esiste nulla. Insomma mi sono legata a doppio filo a questa compagnia senza un documento che attesti i miei diritti e doveri e questo, in Italia nel 2019, pare sia legale.
Poi, inaspettatamente, ricevo un chiarimento da una puntata di Report di qualche mese fa. Si parla di franchising e il titolare di un centro Tim si lamenta del fatto che dopo aver stipulato, con fatica, nuovi contratti di telefonia fissa, i clienti vengono contattati dal call center Tim che, a loro insaputa, con l'inganno, rifà i contratti in modo che il centro Tim non abbia diritto ad alcuna provvigione. Ma allora è quello che è successo a me! E questo spiega anche come mai, nelle continue telefonate fatte prima dell'allaccio, gli operatori sembrassero avere difficoltà a interpretare il nostro contratto e ci fornissero informazioni contraddittorie.
E la conferma del mio sospetto arriva qualche settimana fa quando, in seguito all'ennesimo disservizio, richiamo il 187. Quando chiedo conto di tutti i loro errori, l'operatrice ipotizza che ci sia stato qualche problema al momento della stipula contrattuale (ma quale stipula?), come se il contratto fosse passato sottomano a più persone che hanno spuntato voci diverse e contrapposte.
Ma qual è l'ennesimo disservizio? Ta dah, nella bolletta di dicembre, recapitata il 21 gennaio, l'addebito del costo del modem!
Parte la segnalazione al 187, mi danno subito ragione, perché in effetti il mio contratto prevede il modem gratuito, di non preoccuparmi (aridaje) che non devo pagarlo, che riceverò comunicazione sull'esito del reclamo. Il 1° febbraio una mail di Tim mi dà ragione e mi dice che hanno già provveduto a modificare la fattura, non €110,61 devo pagare, bensì €41,61. Posso andare negli uffici postali, negli esercizi commerciali Puntopolis o pagare online.
Scelgo la terza opzione che mi si rivela impossibile: online posso pagare €110,61, non un centesimo di meno. Richiamo il 187 (ancora!) e la gentile signorina spiega che la bolletta è stata rettificata, ma bisogna aspettare l'approvazione del responsabile amministrativo perché "la nota di credito è ancora in elaborazione", dopodiché sarà emessa nuova fattura con l'importo corretto.
Passano i giorni, siamo all'11 febbraio, la bolletta scade il 13, contatto di nuovo il 187 e mi dicono che devo pagare €110,61, poi mi restituiranno la differenza (se credici), siccome protesto mi passano un amministrativo che, gentilissimo, esordisce dicendo che "o ci metto più grinta o non mi sente" e mentre cerco di spiegargli l'accaduto mi sbatte il telefono in faccia.
Stremata, avvelenata, incattivita richiamo il 187 e stavolta l'operatrice mi spiega che non manderanno nessuna nuova fattura, posso pagare con bonifico o con bollettino postale in bianco. Mi faccio dare i dati per il bonifico e procedo.....anzi no, perché il sistema mi dice che c'è discordanza tra Iban e intestatario conto, per cui il bonifico non si può fare. Nuova chiamata e stavolta l'operatrice AH767 (mo me la sono segnata) asserisce che l'unico sistema per pagare è il bollettino postale in bianco da compilare e inviare poi via fax in amministrazione e certo, mi rassicura quando metto in dubbio, certo che il fax lo leggono, arriva direttamente in amministrazione!
Il 12 febbraio pago la maledetta bolletta e mando lo stramaledetto fax. Il 16 febbraio una telefonata da Tim con voce registrata mi avvisa che sono morosa per non aver pagato l'ultima bolletta da €41,61...
Vorrei piangere, vorrei strozzare qualcuno della Tim con le mie mani, ma l'unico strumento che ho è comporre ancora una volta il 187. L'ennesimo operatore mi rassicura, è troppo presto perché il pagamento con bollettino sia già visibile. Ok, ma allora il fax che ***** l'ho fatto a fare?
Ancora ieri, sui miei dati personali della pagina Tim, risultavo morosa. Al che mi sono fatta forza e ho perso un'ulteriore mattinata: ho radunato tutta la documentazione in mio possesso (mail, codici segnati, date, ecc.), ho ricostruito la mia drammatica vicenda e l'ho inviata a Tim tramite posta elettronica certificata, riservandomi di rivolgermi a un legale. Sarà stato quello, sarà stato il caso o forse doveva andare così, ma stamattina finalmente la bolletta risulta pagata.
Morale: sono disgustata dal comportamento di quella che dovrebbe essere la maggiore compagnia telefonica italiana, da uno Stato che non tutela i consumatori e nel quale vicende come la mia sono, non solo possibili, ma ahimè, all'ordine del giorno. Nauseata da operatori call center che, no, non mi fanno nessuna pena. Saranno pure stressatisottopagatisfruttati, ma sono comunque complici di questo sistema. All'apparenza gentili e competenti (neanche sempre) ti stanno, come direbbe Montalbano, cantando la "mezza Messa" per toglierti dai piedi. Tanto quando mai li ribeccherai.
Spero che il mio racconto possa mettere in guardia chi ha deciso di fare un contratto con Tim.
Per concludere io, che sono una persona mite e poco incline al rancore, devo ammettere che al personale Tim, dai dirigenti agli addetti all'ultimo operatore di call center, ho riservato parole che non ho  mai diretto a nessuno in vita mia.

4 commenti:

  1. Che odissea pazzesca. Da non augurare a nessuno, se non ai dirigenti di certe aziende che permettono che cose del genere accadano.

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    1. Purtroppo dubito che a loro capitino queste cose anche se sarebbe un contrappasso perfetto.

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  2. Ho letto ora . Storia pazzesca . E' un po' la mia vicenda....Sapessi quante maledizioni
    ho mandato io....Ti ho già detto , ho dato tutto in mano all'avvocato . Chiedendo anche
    i danni . Non si sono fatti più sentire , per ora....
    Buona Domenica , Buon Carnevale . Laura

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    1. Ti auguro veramente che si concluda tutto così, ovvero che non si facciano più sentire. Anche se, quanti "mal di pancia" siamo costretti a sopportare senza avere nessuna colpa!

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