E' successo mentre passeggiavamo a Matera, di sabato sera, nel bel mezzo dello struscio cittadino. E' successo a Matera, ma, premetto, sarebbe potuto accadere in qualsiasi altro posto. Nel giro di pochi minuti passiamo da una comitiva di ragazzi dove un'adolescente si lascia andare, ridendo, a un'imprecazione, a un'altra dove due ragazze che potranno avere al massimo 16 anni, scherzano e un dà all'altra, ridendo, della troia. E' successo a Matera, ripeto, ma non è diverso da altre situazioni in cui mi sono imbattuta recentemente nella mia città, con adolescenti, spesso ragazze, che usano espressioni volgari, imprecano, bestemmiano. A volte nell'assurdo silenzio di genitori non complici, ma più che altro quasi succubi dei figli. Abulici.
Forse sono vecchia e anche un po' codina. Non sono mai stata, neanche in gioventù, una che usava o abusava delle parolacce. Qualche volte mi può scappare, certo, ma non ne ho fatto mai la mia forma linguistica prediletta. Detto questo ho e ho avuto amiche che usano le parolacce molto più di me e so, per esperienza, che quando si è giovani essere sboccati fa figo. Fa grande. Il punto, tuttavia, è che c'è un'enorme differenza tra usare le parolacce e imprecare. E anche le mie amiche più sboccate a certe vette non arrivavano, né le ho mai sentite darmi o darsi della troia. Non nei litigi e neppure per scherzo.
E allora, che succede ai giovani d'oggi? Come mai sempre più femmine si abbandonano a una linguaggio un tempo retaggio non dico di maschi, perché ci sono maschi e maschi, ma di uomini di infimo livello?
Ecco allora che mentre passeggiavo a Matera, ma sarebbe potuto succedere altrove solo che ero lì, un pensiero mi si è formato in testa. Non passerà molto tempo che anche Ieie e la Lolla saranno adolescenti e avranno una vita sociale che si svolgerà prevalentemente senza di me. Come genitore desidererò per loro quello che desideravo anch'io da ragazza, degli amici con cui passare il tempo, perché stare soli può essere triste.
E se questi amici saranno come i giovani che mi capita di incontrare sempre più spesso? Sarei contenta che, pur di non rimanere soli, si accodassero a persone del genere, le approvassero, le imitassero?
Ecco, ho pensato, sarà anche triste, ma piuttosto che questo, preferisco il vecchio detto, meglio soli che male accompagnati. Sì, ho pensato in un moto di assurdo (assurdo?) egoismo, piuttosto che questo, meglio soli.
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