E così le feste volgono al termine. Mai come quest'anno posso dire che sono volate. Mai come quest'anno le decorazioni, il pandoro e le tombolate sono stati una parentesi che mi sono goduta ben poco. Si fanno tanti progetti in vista del Natale, poi basta un'influenza e tutto va a monte.
La prima settimana è passata così, chiusi in casa, con i programmi stilati nei giorni precedenti, andati in fumo come i botti di San Silvestro.
Che poi quello che più mi è dispiaciuto, e mancato, è stato proprio lo stare insieme, il rivedere le persone lontane, piacere di solito concesso dai tempi lenti e dalle lunghe vacanze natalizie.
Ma tant'è. Quantomeno la seconda settimana di feste ci ha regalato un paio di piacevoli giornate sulla neve, buon cibo e altrettanto buona compagnia, per cui qualche ricordo ce lo siamo portato a casa.
Prima che il lungo ponte natalizio iniziasse, comunque, siamo riusciti a visitare quel borgo che in uno spot on line, un famoso cioccolatino italiano aveva rivestito a festa di tante lucine.
Poiché il borgo, che è Presicce, è proprio nella mia provincia, ne abbiamo approfittato per fare i turisti "in casa" e abbiamo partecipato a un tour nel centro storico del piccolo paese, organizzato dalla locale pro loco. E' stata davvero una scoperta, bella per giunta. Non solo perché il giro era realizzato con cura, con una guida competente e animata da tanta passione nel raccontare la storia del proprio paese, ma soprattutto perché per quanto crediamo di conoscere certi ambienti e tradizioni nostrane, come quella olearia, in realtà quello che sappiamo è solo superficie, mentre nel fondo della memoria restano storie lontane eppure attuali, soprattutto in questi tempi in cui la xylella minaccia di distruggere la produzione olearia locale nell'indifferenza generale.
E' il caso della storia di Presicce che, fino all'avvento dei combustibili fossili, era uno dei centri più importanti per la produzione dell'olio lampante, quello utilizzato in passato per accendere i lumi. Alla corte inglese e a quella dello zar danzavano alla luce dell'olio presiccese, ignorando dove si trovasse questo piccolo paese che con i suoi oltre venti frantoi sotterranei, riempiva le stive dei velieri in partenza da Gallipoli e diretti in tutta Europa. E' storia vera, scritta nei registri dei frantoi, ed è un peccato che noi, che in questi territori siamo nati e cresciuti, spesso ne siamo all'oscuro.
Il tour, che ci ha portato tra palazzi, cortili e musei, fino ad arrivare nella piazza di Presicce illuminata, è stato veramente interessante e lo consiglio ai tanti turisti che ultimamente decidono di visitare il Salento. Si tratta di un itinerario meno noto, magari lontano dai percorsi più battuti, ma ne vale davvero la pena se si vuole conoscere la storia, quella vera che trasuda fatica, profumi e passione, di un territorio.
Per informazioni qui
Nessun commento:
Posta un commento