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venerdì 8 febbraio 2019

Leggiamolo insieme-Harry Potter e il calice di fuoco

Il Signore Oscuro risorgerà con l'aiuto del servo, più grande e più orribile che mai diceva la professoressa Cooman sul finire di Harry Potter e il prigioniero di Azkaban, e infatti qualcosa sta per cambiare nel mondo dei maghi, e non solo lì a quanto pare.
Non bastano i vecchi seguaci di Voldemort che osano compiere bravate alla coppa del Mondo di Quidditch, né gli incubi di Harry. Ci si mette pure qualcuno - chi? -, che di nascosto iscrive il ragazzo al torneo Tremaghi, una competizione interscolastica che per la sua pericolosità è preclusa ai maghi sotto i diciassette anni.
Evidentemente l'intento è quello di far fuori Harry durante una delle tre prove...oppure no?
Sarà un anno scolastico turbolento per il nostro maghetto, che in compagnia di vecchi e nuovi personaggi vivrà uno dei misteri  più appassionanti e ingarbugliati della saga. Come già nel capitolo precedente, i tuffi nel passato diventano frequenti e necessari per comprendere lo svolgersi degli eventi e per rivoltare i personaggi dando loro personalità sfaccettate.
Il finale, come sempre, è una sorpresa e, come già anticipato, il clima tende ad incupirsi con la morte del primo personaggio della serie (prima e non ultima). Dal quinto volume in poi, le prove che Harry dovrà superare saranno sempre più dure, anche perché proprio la conclusione di questo quarto volume sancirà l'inizio di una nuova battaglia. Le difficoltà, quindi, sono appena iniziate, ma attenzione ai dettagli (a tutti!) perché torneranno utili quando ogni mistero sarà svelato.
Harry Potter e il calice di fuoco rappresenta il punto di svolta nella saga del maghetto e proprio nel periodo della nostra lettura collettiva, mi sono imbattuta in un articolo selezionato dalla newsletter della McMusa che a mio parere dà la descrizione più esaustiva di questo libro e del fenomeno Harry Potter. La casa editrice Literary Hub, infatti, lo ha inserito tra i dieci titoli più rappresentativi della prima decade del 2000 perché proprio Harry Potter e il calice di fuoco, con le sue 600 e più pagine, ha dato inizio al fenomeno della Pottermania rendendo evidente la sua influenza nella cultura di massa.
Un ultimo accenno alle reazioni dei bambini che hanno seguito con entusiasmo e attenzione la non semplicissima trama, grazie anche a una continuità di lettura che ha garantito di assimilare tutti i passaggi, e che si sono appassionati sempre di più alla serie. Nonostante queste belle premesse, però, dovremo interrompere per un po' la nostra cavalcata nella saga.
Sebbene col libro sia filato tutto liscio, la visione del film, che come da accordi avviene a volume terminato, ha turbato la Lolla che, pur non avendolo visto tutto (ovvero pur non avendone visto la parte più paurosa), ha ripreso a fare incubi, con protagonista Voldemort che vuole uccidere i bambini.
Per quieto vivere, suo e nostro, abbiamo deciso che per il momento Harry andrà in vacanza e la più dispiaciuta è stata proprio la Lolla che oramai rubava il libro per leggerlo di nascosto e che sembra pensare ad Harry in maniera costante, al punto che, almeno una volta al giorno, mi presenta un quesito potteresco, del tipo "Ma se uno non va a lezione dal professor Vitious non sa fare nessuna magia?".
Mi è dispiaciuto molto arrivare a questa scelta, ma si tratta solo di una fase. Per adesso non posso che salutare Harry e ringraziarlo dei bei momenti che mi ha fatto trascorrere insieme ai miei bambini e di tutta la fantasia che ha scatenato in loro.

Harry Potter e il calice di fuoco di J. K.  Rowling, Salani, traduzione di Serena Daniele

Questo posta partecipa al Venerdì del libro di HomeMadeMamma

6 commenti:

  1. Ciao, adoro Harry Potter e la Rowling in generale.
    Ho trovato il tuo post interessante, anche la segnalazione che citi.
    Mi dispiace per la bimba, ma a volte meglio un passo indietro per riprendere poi lo slancio. Sono sicura che in poco tempo supererà anche questa fase.

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    1. Ciao Priscilla, anche io sono una fan della Rowling e non vedo l'ora di leggere il nuovo libro con lo pseudonimo di Robert Galbraith.
      Anche a noi questo stop è dispiaciuto, soprattutto a mia figlia che tuttavia non ha perso minimamente la passione per la saga, ma sono convinta, come dici tu, che si tratti di una fase passeggera, bisogna solo avere pazienza, una capacità che con i figli siamo abituati ad allenare ;-)

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  2. Ma devono andare i vacanza solo i film o anche i libri? In effetti Voldemort è più pauroso al vederlo che non a leggerlo (credo, almeno).
    Comunque c'è una cosa che non ho sopportato di questo libro e cioè il fatto che tutto quanto fosse congegnato per far toccare a Harry la coppa, una stupidata galattica che ha inficiato tutta la trama, secondo me.

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    1. Ciao! Il fatto è che i bambini non vogliono andare avanti nella lettura se prima non vedono il film, per cui ci siamo, come dire, arenati, peccato perché a leggerlo, Voldemort non ha creato particolari problemi.
      Io invece ho trovato che l'idea della passaporta fosse ben strutturata (Harry a Hogwarts era protetto, nel castello non ci si può smaterializzare, ecc.) e personalmente non ho avvertito artificiosità. Non so, forse sono ormai così invaghita di tutto ciò che la Rowlings pubblica da essere troppo indulgente? (A mia discolpa, però, posso dire che sulla trama dei Crimini di Grindewald ho avuto qualche perplessità).

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    2. Eh sì, credo che sia proprio l'aspetto di Voldemort a spaventare un po'. Devo dire che nei film è fatto bene.
      Humm, ma non pensi che sarebbe stato possibile per il finto Moody dare a Harry in giardino, ad esempio, un qualsiasi oggetto-passaporta? Credo che ci sarebbero potute essere dozzine di occasioni per fare una cosa del genere. Molto più facile, direi.
      I Crimini di Gridenwald non l'ho letto ma non stento a credere che si possano avere delle perplessità. Non so, io ho l'impressione che la Rowling sia molto più brava a creare mondi e personaggi con tutte le loro caratteristiche che non trame del tutto credibili. E' come se si incartasse un po', vedi anche nel terzo con tutta la storia dei giratempo, menomale che poi non li ha più riproposti.
      Comunque la lettura dei suoi libri è molto piacevole. Secondo me i punti di forza non stanno nelle trame, poi certo, è anche questione di gusti.

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    3. In realtà è proprio Voldemort, verso la fine, a spiegare il perché abbia usato la coppa del torneo Tremaghi: a casa Harry usufruiva ancora della protezione materna e comunque lui (Voldemort) non era ancora sufficientemente in forze per tentare l'incantesimo.
      Certo, alla fine la Rowling, stabilendo in prima persona le regole del mondo che ha creato, può scegliere le giustificazioni che meglio crede. Io comunque non riesco a non appassionarmi alle storie, trame comprese, perché hanno un misto di magia e "thriller" tale da tenermi incollata alle pagine.

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