Questo è un post fuori tempo massimo, ben oltre la zona Cesarini, ma certe cose accadono quando devono accadere e in particolare i figli crescono quando vogliono loro.
Nei mesi scorsi ho tenuto sott'occhio Ieie divisa tra è-ancora-un-bambino-così-ingenuo-per saperlo e figurati-uno-intuitivo-come-lui-se-non-l'ha-capito; ho origliato conversazioni trai suoi compagni del tipo "La mamma mi ha comprato una macchina per fare i pop-corn per Natale" "Allora vedi che Babbo Natale non esiste?" "No che c'entra, Babbo Natale mi porterà qualcos'altro", tutto questo nell'intento di comprendere la sua consapevolezza sulla questione Babbo Natale. Ma niente.
Ho notato solo una certa riluttanza a scrivere la letterina e un calo di entusiasmo e di curiosità per il panciuto signore.
Il fatto è che io alla sua età, da mo' che avevo mangiato la foglia, e non per particolari doti di chiaroveggenza. La mia illuminazione si deve a un Sapientino mezzo scartato, trovato sotto l'albero la mattina di Natale. Che c'azzecca? C'azzecca eccome, perché il suddetto io l'avevo già visto un bel po' di giorni prima mentre mi infilavo sotto un mobile alla ricerca di una pallina. Il pacco aveva da subito attirato il mio interesse e avevo iniziato a scartarlo finché mia madre mi aveva intimato di lasciare stare quel regalo comprato per altri bambini. Ligia com'ero, mica avevo chiesto a cosa si dovesse il regalo, avevo mollato tutto, tanto a Natale mi sarei rifatta.
Sì certo, peccato che quel giorno di Natale, vedendo lo stesso Sapientino, con la stessa carta mezza strappata, un'amara consapevolezza mi abbia avvolta: Babbo Natale non esiste.
Mi sono sempre chiesta se mia madre davvero mi credesse così stupida da non riconoscere il pacco trovato sotto al mobile o se riteneva fossi abbastanza grande per scoprire la verità (sì, ma allora perché non dirmelo direttamente?). Fatto sta che fu un duro colpo da mandare giù. Proprio il giorno di Natale, poi.
Insomma, tornando a Ieie, il dubbio su di lui mi è rimasto, fino a quando qualche giorno fa ha avuto questa conversazione con i nonni materni.
"Nonno, ma quest'orologio me lo hai regalato tu?".
Nei mesi scorsi ho tenuto sott'occhio Ieie divisa tra è-ancora-un-bambino-così-ingenuo-per saperlo e figurati-uno-intuitivo-come-lui-se-non-l'ha-capito; ho origliato conversazioni trai suoi compagni del tipo "La mamma mi ha comprato una macchina per fare i pop-corn per Natale" "Allora vedi che Babbo Natale non esiste?" "No che c'entra, Babbo Natale mi porterà qualcos'altro", tutto questo nell'intento di comprendere la sua consapevolezza sulla questione Babbo Natale. Ma niente.
Ho notato solo una certa riluttanza a scrivere la letterina e un calo di entusiasmo e di curiosità per il panciuto signore.
Il fatto è che io alla sua età, da mo' che avevo mangiato la foglia, e non per particolari doti di chiaroveggenza. La mia illuminazione si deve a un Sapientino mezzo scartato, trovato sotto l'albero la mattina di Natale. Che c'azzecca? C'azzecca eccome, perché il suddetto io l'avevo già visto un bel po' di giorni prima mentre mi infilavo sotto un mobile alla ricerca di una pallina. Il pacco aveva da subito attirato il mio interesse e avevo iniziato a scartarlo finché mia madre mi aveva intimato di lasciare stare quel regalo comprato per altri bambini. Ligia com'ero, mica avevo chiesto a cosa si dovesse il regalo, avevo mollato tutto, tanto a Natale mi sarei rifatta.
Sì certo, peccato che quel giorno di Natale, vedendo lo stesso Sapientino, con la stessa carta mezza strappata, un'amara consapevolezza mi abbia avvolta: Babbo Natale non esiste.
Mi sono sempre chiesta se mia madre davvero mi credesse così stupida da non riconoscere il pacco trovato sotto al mobile o se riteneva fossi abbastanza grande per scoprire la verità (sì, ma allora perché non dirmelo direttamente?). Fatto sta che fu un duro colpo da mandare giù. Proprio il giorno di Natale, poi.
Insomma, tornando a Ieie, il dubbio su di lui mi è rimasto, fino a quando qualche giorno fa ha avuto questa conversazione con i nonni materni.
"Nonno, ma quest'orologio me lo hai regalato tu?".
"Io? Macché, Babbo Natale".
"Ma come faceva Babbo Natale a sapere che volevo proprio questo modello qui, nero? Io l'avevo detto solo a te, solo tu lo sapevi".
Ecco.
Quel che mi stupisce è che non mi abbia chiesto nulla (io invece, dopo il Sapientino domandai spiegazioni a mia madre che insisteva sull'esistenza di Babbo Natale) anche se sono contenta che abbia mantenuto il silenzio con la sorella, ingenua e sognatrice fin nel midollo. Io, lo confesso, non fui altrettanto brava, e la prima cosa che feci quel Natale, fu di rivelare (condividere) l'amara verità con le mie cugine. Anche la più piccola, che con me si toglie quasi cinque anni, che si opponeva cocciutamente alla mia tesi.
Ve be', in ogni caso per adesso mi rimane la Lolla da far sognare.
Per adesso? Mi sa che prima o poi le dovrò dire io che Babbo Natale non esiste. Altrimenti potrebbe arrivare con questa illusione sino alla maggiore età.
P.S.
E tuttavia, poiché in seguito alla sua lettera Babbo Natale mi ha regalato un golfino rosa, Ieie ogni volta che lo indosso mi dice felice che quello è il golfino che lui mi ha fatto portare da Babbo Natale. Chi lo sa, forse resiste, tenace, il desiderio di magia.
Ecco.
Quel che mi stupisce è che non mi abbia chiesto nulla (io invece, dopo il Sapientino domandai spiegazioni a mia madre che insisteva sull'esistenza di Babbo Natale) anche se sono contenta che abbia mantenuto il silenzio con la sorella, ingenua e sognatrice fin nel midollo. Io, lo confesso, non fui altrettanto brava, e la prima cosa che feci quel Natale, fu di rivelare (condividere) l'amara verità con le mie cugine. Anche la più piccola, che con me si toglie quasi cinque anni, che si opponeva cocciutamente alla mia tesi.
Ve be', in ogni caso per adesso mi rimane la Lolla da far sognare.
Per adesso? Mi sa che prima o poi le dovrò dire io che Babbo Natale non esiste. Altrimenti potrebbe arrivare con questa illusione sino alla maggiore età.
P.S.
E tuttavia, poiché in seguito alla sua lettera Babbo Natale mi ha regalato un golfino rosa, Ieie ogni volta che lo indosso mi dice felice che quello è il golfino che lui mi ha fatto portare da Babbo Natale. Chi lo sa, forse resiste, tenace, il desiderio di magia.