Dopo aver letto un certo numero di indagini vigatesi, si comprende che ognuna ha, oltre a un tema, anche uno stile distintivo. Ne La vampa d'agosto quel che risalta sin dall'inizio è il tono fortemente umoristico. Si ride, si ride tanto. Dei battibecchi tra Salvo e Livia, arrivata a Vigata in un torrido agosto siciliano con una coppia di amici che ha affittato una villetta per trascorrere le vacanze; del cavudo che manda in fumo il decoro del commissario; degli interrogatori in cui Montalbano sembra un attore della commedia dell'arte con Fazio a fargli da abile spalla; delle disgrazie che colpiscono gli amici di Livia, gli scarafaggi, i topi e infine un cadavere nascosto in un piano ammucciato della villetta. Al punto che la coppia decide di tornarsene a Genova, con Livia al seguito.
E' qui si ride un po' meno, quando si scopre che la vittima, sparita e presumibilmente uccisa sei anni prima, quando la casa era in costruzione, era una ragazzina di appena quindici anni. Si ride ancora meno quando la gemella, Adriana, spiega al commissario di aver sempre saputo che la sorella fosse morta, di averlo capito sin dal giorno della scomparsa, quando era stata assalita da un senso di soffocamento e per quello strano legame che unisce i gemelli omozigoti aveva compreso come e perché sua sorella fosse stata uccisa. Un delitto terribile, ancor di più se si pensa all'età della vittima. Una ragazza bellissima, come Montalbano può intuire vedendo Adriana, che della gemella straziata è una stampa e una figura. Sarà per il caldo, ma è difficile rimanere indifferenti a tanta bellezza, soprattutto perché Adriana non nasconde una certa predilezione per il commissario.
Le indagini però devono proseguire e a Salvo piacerebbe tanto accusare Spitalieri, il geometra che aveva diretto i lavori di costruzione della villetta, un po' perché è uno sdilinquente colluso con la mafia, un po' perché è noto in paese per una morbosa attrazione per le minorenni. Si dà il caso, però, che Spitalieri il giorno della scomparsa della ragazza fosse in viaggio, guarda caso a Bangkok, capitale del turismo sessuale. Dove indirizzare i sospetti, dunque?
Dicevamo che nei casi di Montalbano, oltre a uno stile, c'è un tema ricorrente. Ne La vampa d'agosto è la vecchiaia incipiente, i 55 anni di Montalbano che più e più volte si fanno sentire nel corso delle indagini e che diventano veramente ingombranti quando le avances di Adriana si fanno insistenti. Sarà proprio la vecchiaia, però, non tanto a dare una soluzione al caso, che su quello Montalbano caldo o non caldo, età o non età, sa ancora il fatto suo, ma a chiudere la vicenda. E stavolta lasciando un bel po' di amaro in bocca al commissario. Che la vecchiaia, per lo meno, dovrebbe venirci incontro col suo bagaglio di esperienza e non trarci in inganno come picciotti.
La vampa d'agosto, di Andrea Camilleri, Sellerio
Questo post partecipa al Venerdì del libro di HomeMadeMamma
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