giovedì 16 luglio 2015

Dal paesello al paesino

Ancora qualche giorno e saremo nel paesino, l'unico paese nel quale avessi mai vissuto prima di trasferirmi al paesello, ché prima di allora la mia vita si era svolta solo in città.
Molto noto per la sua posizione geografica, il paesino è una piccola località di mare che d'inverno conta circa 800 abitanti, allungati, d'estate, da una miscela di villeggianti abituali e turisti occasionali. Come ogni piccolo centro che si rispetti, annovera una serie di personaggi tipici, un po' come i caratteristi dei film italiani anni '50, che ne fanno un mix tra la Stars Hollow di Gilmore Girls e la Wisteria Lane di Desperate Housewives (e lo so che magari ci sono riferimenti più recenti, ma purtroppo i figli hanno interrotto la mia dieta a base di serie tv).
C'è il giornalaio misantropo che esulta quando la stagione balneare è al termine, perché odia la confusione portata dai turisti, e poco importa se con quel che gli fanno guadagnare campa per tutto l'anno; c'è la sua commessa musona, a lungo da noi scambiata per la moglie e quella che credevamo la suocera, o la madre, e che invece si è scoperto essere la moglie. C'è, o meglio c'era perché è venuto da poco a mancare, il proprietario dell'alimentari più vecchio e fornito del paesino, nonché titolare di svariate altre attività commerciali, una sorta di Paperon De' Paperoni locale, in tutti i sensi, che, nonostante lavorasse tanto, girava ancora con una vecchia utilitaria e con abiti che avevano visto tempi migliori. Ci sono ex pescatori ed ex marinai, ormai famosi tra noi villeggianti. Alcuni socievoli e ciarlieri, altri dalla conversazione monosillabica, ché passare l'inverno in riva al mare, con la sola compagnia dello scirocco che sferza la pelle e increspa i capelli, ha conseguenze perenni sull'umore. Ci sono le vecchiette sedute sulla panchina del lungomare, sempre le stesse, sempre la stessa, e tu a stento sai chi sono, ma loro saprebbero ricostruirti il tuo albero genealogico fino alla sesta generazione.
Perché al paesino, ci veniva già la famiglia di mio nonno materno. E forse sarà stato per quelle barche a remi che tornavano a riva cariche di pesce guizzante che, dopo aver vissuto la fame e i bombardamenti di Roma, a mia nonna, originaria di Milano, sembrò il paradiso terrestre.
Ma anche mia madre ricorda passeggiate su scogli ricchi di una fauna e una flora da esplorare. E io, nel mio piccolo, racconterò ai miei bambini di quando con le cugine si raccoglievano ciottoli colorati, conchiglie, telline, gusci di patelle e scheletri di riccio dalla spiaggetta vicino casa.
Gli scogli dove un tempo si faceva il bagno...
Oggi niente di tutto questo ha più senso. Da oltre dieci anni il megaporto turistico pieno di barche per due mesi l'anno, e con la crisi anche di meno, ha fagocitato gran parte della baia, rendendo l'accesso al mare impervio e complicato e soprattutto poco a misura di bambino.
...oggi ospitano solo barche dismesse.
In compenso adesso imperversano i tour guidati alle grotte, che hanno riempito il paesino di un turismo mordi e fuggi che tutto consuma e nulla costruisce.
La baia ai tempi di mia nonna
miei
 e com'è oggi
Io al paesino ci torno perché c'è una casa che ci aspetta e perché c'è un bagaglio di affetti. C'è l'amica T., conosciuta per caso un giorno di 29 anni fa mentre portavo a passeggio il mio cane. Allora non sapevo che mi avrebbe presentato quello che sarebbe diventato mio marito. C'è l'amico M., vicino di casa, al quale un giorno presentai un'amica e ora è sua moglie. Ci sono persone entrate per casualità nella mia vita per non uscirne mai più, con le quali, senza accorgermene, filo dopo filo abbiamo intrecciato le nostre esistenze fino a costruire una trama di ricordi. E' soprattutto per questo che torno al paesino, anche se fa male vederlo ogni anno più trascurato, involgarito e sporco. Anche se è assurdo andare al mare e non sapere come fare per scendere a mare.
Cose che vedevo dalla mia finestra
Cose che vedo oggi
Ma ai miei bimbi ancora piace. E allora spero che anche loro trovino la loro dimensione, fatta di amici conosciuti per caso, di muretti, personaggi tipici e amici di amici. Dopotutto le cose più belle arrivano quando meno te le aspetti.

Cose che vedeva mia nonna

2 commenti:

  1. L'Italia purtroppo è piena di bei posti completamente consumati dal turismo selvaggio! :(

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  2. Devo dire la verità: tranne il fine settimana, il paesino per ora è estremamente tranquillo. Poca gente al mare, negozi mezzi vuoti. Solo il via vai di turisti per le escursioni in barca, il che mi fa pensare che si tratti di persone di passaggio. Valeva la pena svendersi per questo?

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