lunedì 12 settembre 2016

L'ultimo dei primi

Schoolbag in hand, she leaves home in the early morning
Waving goodbye with and absent-minded smile
I watch her go with a surge of that well-known sadness
And I have to sit down for a while
The feeling that I'm losing her forever
And without really entering her world
I'm glad whenever I can share her laughter
That funny little girl

E' da un po' che questa canzone mi risuona nella testa, complice il fatidico primo giorno di prima elementare della Lolla che nella mia mente appariva come nel testo degli Abba, un po' in slow motion e in tonalità confetto.  Poi, si sa, le cose non vanno mai come te l'eri immaginate. E per carità, il primo giorno è andato bene, ma anche in questa occasione così speciale lei è riuscita a farmi girare i cabasisi, come direbbe il buon Montalbano, al punto che stamattina, invece del groppo in gola al momento di lasciarla  a scuola, ho tirato un gran sospiro di sollievo.
In ogni modo è partita anche lei e per me, non posso nasconderlo, c'è la malinconia di sapere che sarà l'ultima volta che accompagno un figlio in prima elementare.
Quelle gambe esili che quest'estate si sono allungate nei pantaloncini, quelle canottiere alle quali a inizio stagione avevamo accorciato le bretelle e che ora risalgono sulla pancia, mi dicono che, voglia o non voglia, mi piaccia o non mi piaccia, mia figlia è cresciuta.

Fatico ancora ad abbandonare l'immagine della bimbetta che riveste sempre nella mia mente, c'è qualcosa che stride tra quel dito in bocca che a casa sfoggia con nonchalance e l'aria sicura e baldanzosa che assume quando sta con altri bambini, specie se più grandi di lei. Mi fanno paura, devo dirlo, certi atteggiamenti insolenti che di tanto in tanto rispuntano e che solo a prezzo di sgridate solenni riesco a moderare, atteggiamenti che sfodera anche con i genitori pur di far colpo sugli altri. Temo la consapevolezza con cui esercita il suo fascino sugli altri. La temo perché è qualcosa che io non ho mai posseduto e che ho solo visto, con disgusto, in altre persone.
E' bello piacere, vedere gli amici che ti corrono incontro, ti chiamano e ricercano le tue attenzioni. Però è anche bello approfittare di questo ascendente per farsi amare e non per esercitare un potere sugli altri. Spero che col tempo lei lo capisca e faccia buon uso di questa dote. Io, per parte mia, farò il possibile perché non perda mai quel lato di funny little girl che a mio avviso è ciò che la rende veramente speciale e amabile.

2 commenti:

  1. Anche io ho avuto le stesse strane sensazioni nell'accompagnare il piccolo a scuola il primo giorno. Malinconia, felicità, sollievo, preoccupazione, speranza...
    troppe per stare tutte insieme nello stesso posto :-)

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    1. Ma mi sa che a questi conflitti emozionali, noi mamme dobbiamo abituarci 😉
      Auguriamoci almeno un anno produttivo e sereno

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