L'età avanza. Per tutti. Anche per Salvo Montalbano che, complice una profonda delusione dovuta agli ultimi avvenimenti politici, pensa di rassegnare le dimissioni. Un cadavere che galleggia nel mare di Marinella e un bambino che il commissario crede di aver salvato e del quale, invece, diventa incolpevole esecutore, lo riportano con alacrità alle sue indagini, rinviando a data da destinarsi il problema delle dimissioni.
Ma gli anni che si fanno sentire sono il fil rouge che unisce Il giro di boa e La pazienza del ragno, due dei romanzi di Altri casi per il commissario Montalbano raccolta che, come la precedente, ha il vantaggio di unire tre romanzi in un'edizione più economica, ma sempre ben curata, e che sono intimamente collegati tra loro non solo perché il secondo inizia là dove finiva il primo (fatto finora senza precedenti nella saga del commissario di Vigata), ma anche perché il tema della vecchiaia si ripropone a più riprese.
Il nostro Salvo comincia a manifestare i primi acciacchi, ma l'onestà e il desiderio di giustizia che da sempre dimorano nel suo cuore, sono ancora i suoi tratti caratterizzanti e lo porteranno a seguire le due piste con la solita tenacia, a dispetto dei suoi problemi di salute.
E se ne Il giro di boa il commissario agisce nell'ombra, per vendicare un picciliddro per il quale non riesce a darsi pace, ne La pazienza del ragno Montalbano, alle prese con la scomparsa di una ragazza, dovrà fare i conti tra ciò che è giusto per la legge e ciò che lo è, invece, per la sua coscienza.
Si tratta, a suo modo, di un romanzo diverso dagli altri. Non c'è un fatto di sangue a scatenare le indagini e, per la prima volta, la soluzione è facilmente intuibile (almeno, io stavolta sono riuscita a venirne a capo prima del commissario). Ciò, tuttavia, non toglie mordente al libro, che il lettore divorerà per trovare prove a sostegno della sua tesi e questo è un'ulteriore dimostrazione della bravura di Camilleri che, pur riproponendo bene o male gli stessi personaggi (che si muovono tra l'altro in un paese della Sicilia, non nel melting pot di una metropoli), riesce a trovare ogni volta nuovi spunti per accendere l'interesse del lettore.
Le avventure del commissario sono sempre diverse, come diversi sono gli aspetti dei personaggi di Vigata, delle relazioni che intercorrono tra loro, che l'autore ci svela poco alla volta in ogni libro. Conosceremo ciò che Montalbano pensa dell'inaffidabile Catarella, avremo elementi in più per comprendere il rapporto con Livia, scopriremo un nuovo personaggio del commissariato il cui ufficio pare essere una cornucopia.
Chapeau, quindi, alla maestria di Camilleri. Siamo pronti per la prossima avventura, certi che il commissario, per ora, non andrà in pensione.
Altri casi per il commissario Montalbano, Andrea Camilleri, Sellerio
Questo post partecipa al Venerdì del libro di HomeMadeMamma
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