Claudia de Lillo, più nota alla blogosfera con il nome di Elasti con cui da anni scrive il seguitissimo blog nonsolomamma, ha da poco pubblicato la sua nuova fatica, Nina sente. Trattasi, credo, del suo quinto libro, il primo a sfondo giallo e anche il primo con cui mi sia cimentata.
Nina è una trentacinquenne che cerca di rimettersi in piedi dopo un doloroso divorzio che ha messo in discussione le scelte fatte finora. Lei, che alla famiglia ha sacrificato aspirazioni e progetti, si ritrova a sbarcare il lunario con le sue sole forze, decidendo di prendere il posto del padre come conducente di auto a noleggio. Così, grazie anche all'amico Guido, investor relator di Banca Sempre, comincia a traghettare per Milano i dipendenti dell'istituto di credito, proprio nel momento in cui la società è oggetto di un'Opa ostile da parte della Liberty Bank of China.
Trattata come un'ospite invisibile, Nina ascolta i segreti professionali e lavorativi dei dipendenti della banca, fino a diventare, suo malgrado, parte di quel microcosmo che va ad arricchire una quotidianità fatta di un figlio tredicenne, vicine di casa-amiche, simpatici genitori di mezza età e di un fratello carabiniere.
C'è molto di Claudia in questo libro. C'è la sua capacità di mettere a fuoco persone, luoghi e sentimenti attraverso scelte linguistiche di una precisione chirurgica; c'è, e chi come me la legge da qualche anno lo noterà, un po' di lei anche in Nina, presente e affettuosa con il figlio, sollecita e legata al padre malato.
La trama è accattivante e, tra fondi neri e vicende personali, si dipana agile tra gli avvenimenti che portano al colpo di scena finale, ma attenzione, se vi aspettate un giallo tout court rimarrete delusi. L'incipit che presenta la scena del delitto, altro non è che un flash-forward su un avvenimento che "vedremo" solo verso la fine del libro. Saranno gli ultimi capitoli, perciò, a tingere di giallo una storia che scorre a cavallo tra il drama e la commedia.
Il giudizio finale è positivo, l'unico neo è che, arrivata alla fine, ho avuto la sensazione che mancasse qualcosa. Non so nemmeno io cosa.
I "conti tornano", la spiegazione c'è, eppure permane un senso di incompletezza che non mi so spiegare. Ecco, se qualche lettore del Venerdì del libro, al quale questo post partecipa, ha letto o ha intenzione di leggere questo romanzo, mi piacerebbe sapere cosa ne pensa.
Nina sente di Claudia de Lillo, Mondadori
C'è molto di Claudia in questo libro. C'è la sua capacità di mettere a fuoco persone, luoghi e sentimenti attraverso scelte linguistiche di una precisione chirurgica; c'è, e chi come me la legge da qualche anno lo noterà, un po' di lei anche in Nina, presente e affettuosa con il figlio, sollecita e legata al padre malato.
La trama è accattivante e, tra fondi neri e vicende personali, si dipana agile tra gli avvenimenti che portano al colpo di scena finale, ma attenzione, se vi aspettate un giallo tout court rimarrete delusi. L'incipit che presenta la scena del delitto, altro non è che un flash-forward su un avvenimento che "vedremo" solo verso la fine del libro. Saranno gli ultimi capitoli, perciò, a tingere di giallo una storia che scorre a cavallo tra il drama e la commedia.
Il giudizio finale è positivo, l'unico neo è che, arrivata alla fine, ho avuto la sensazione che mancasse qualcosa. Non so nemmeno io cosa.
I "conti tornano", la spiegazione c'è, eppure permane un senso di incompletezza che non mi so spiegare. Ecco, se qualche lettore del Venerdì del libro, al quale questo post partecipa, ha letto o ha intenzione di leggere questo romanzo, mi piacerebbe sapere cosa ne pensa.
Nina sente di Claudia de Lillo, Mondadori
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