Al Km 123 dell'Aurelia, una notte di gennaio, l'imprenditore romano Giulio Davoli finisce fuori strada speronato da un'auto pirata.
La sua amante Ester, ignara dell'accaduto, non ricevendo risposta agli Sms che gli ha inviato decide di chiamarlo a casa con una scusa, perché vuole avvertirlo che il marito potrebbe essere a conoscenza della loro tresca.
Al Km 123 un testimone rivela alla polizia che quello di Davoli non è stato un incidente, ma un atto premeditato.
Al Km 123 c'è un cantiere di proprietà di Giulio.
Al Km 123, qualche giorno dopo, si verifica un altro incidente stradale. Stavolta mortale.
Quando pochi mesi fa Mondadori decise di riprendere la collana dei gialli affidando il primo volume ad Andrea Camilleri, lo scrittore sottolineò quanto fosse contento di poter scrivere un giallo senza Montalbano. Nessuno immaginava che Km 123 sarebbe stato la sua ultima opera.
Si tratta di un racconto più che di un romanzo vero e proprio, che attraverso articoli di giornale, Sms, telefonate, verbali di polizia e dialoghi, ricostruisce la vicenda per condurre il lettore a una finale dove emerge il colpevole, ma non i dettagli degli eventi che vengono lasciati alla fantasia o alla capacità deduttiva del lettore.
Niente a che vedere con il tessuto narrativo di Montalbano che è di certo superiore, ma la penna di Camilleri si sente e resta comunque un esperimento narrativo piacevole e interessante.
Molto più bello, a mio avviso, il saggio riportato a fine libro, ovvero un intervento di Camilleri sul genere giallo tenuto nel 2003 all'Università Roma Tre. Oltre a essere un compendio denso di informazioni sulla letteratura gialla in Italia, è un'ulteriore dimostrazione della cultura e dell'intelligenza di Camilleri, ma soprattutto della sua bravura nel saperle diffondere con uno stile in grado di tenere alta l'attenzione dell'ascoltatore. Una delle doti che più mi mancherà di questo scrittore.
Km 123 di Andrea Camilleri, Mondadori
Questo post partecipa al Venerdì del libro di HomeMadeMamma
Una sinossi interessante per l'ultima fatica editoriale di Camilleri.
RispondiEliminaGrazie Daniele, non uno dei suoi titoli migliori ma da un certo punto di vista emblematico.
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