venerdì 5 giugno 2020

Leggiamolo insieme - Harry Potter e l'Ordine della Fenice

Colui che non deve essere nominato è tornato, la seconda battaglia è cominciata.
Anzi, no, perché il ministero della Magia sostiene che il racconto di Harry Potter sul ritorno di Voldemort sia solo la bugia di un ragazzo desideroso di attenzioni. Quando poi Harry usa la magia fuori dalla scuola per allontanare un improbabile attacco di Dissennatori, la sua credibilità finisce sotto le scarpe e rischia persino di essere espulso se non fosse per Silente pronto a prenderne le difese, salvo poi lasciarlo solo e senza consigli in un anno scolastico tra i più difficili della sua carriera da studente. Eh sì che Harry di imprevisti ne ha incontrati nei cinque anni di Hogwarts, ma il ministero farà di tutto per metterlo in cattiva luce e creargli difficoltà, potendo contare su una nuova professoressa, Dolores Umbridge, piacevole come un gesso che stride sulla lavagna.
Con Harry Potter e l'Ordine della Fenice siamo a un vero e proprio salto narrativo. Se il capitolo precedente, con i suoi toni più cupi aveva segnato il passaggio dalla spensieratezza dell'infanzia ai problemi della maturità, adesso è la volta delle rivelazioni che rispondono a vecchi interrogativi accennati e poi sopiti, dei sentimenti e dei legami forti, dell'ennesima perdita che sarà, di libro in libro, sempre più drammatica e pesante per Harry.
E' il capitolo in cui la Rowling svela come la storia di Harry sia stata costruita, sin dall'inizio, come un unico racconto articolato e complesso e che i sassolini gettati nei capitoli precedenti non erano trascurabili dettagli, ma indizi preziosi.
Una complessità che l'omonimo film non riesce a riprodurre, tagliando diverse scene, accorpandone altre, spiegando un fatto in maniera più sbrigativa del libro, ma soprattutto riducendo a brevi parentesi alcuni dei passaggi più intensi del racconto, come la visita al San Mungo e la scoperta della fine toccata ai genitori di Neville. Un momento che regala profondità e completezza al personaggio di Neville, ma che nel film merita solo un accenno en passant.
Di buono c'è che i bambini, resisi conto della quantità di tagli e di cambiamenti apportati al racconto, hanno convenuto che non solo il libro è più bello del film, ma soprattutto che la lettura è indispensabile per apprezzare appieno la storia.
E ora non vedono l'ora di sapere sempre di più sui segreti di Harry. Non so quanto tempo ci prenderà la lettura del prossimo volume, per questo abbiamo impiegato quasi un anno e se non fosse stato per la reclusione forzata penso che non l'avremmo ancora terminato, comunque non abbiamo fretta. Se la condizione per leggerlo velocemente è essere di nuovo confinati dentro casa, ammetto che preferisco una lettura a lunghissimo termine.

Harry Potter e l'Ordine della Fenice di J.K.Rowling, Salani, trad. di Beatrice Masini in collaborazione con Valentina Daniele e Angela Ragusa

Questo post partecipa al Venerdì del libro di HomeMadeMamma

2 commenti:

  1. Harry Potter e l'Ordine della Fenice è il mio libro preferito dei sette. È il libro della chiarezza, delle spiegazioni, degli affetti. Il film non riesce ad avere la sua stessa profondità e diventa incomprensibile in alcune parti se non si è letto il romanzo. Bellissimo questo vostro leggere insieme. Credo che i tuoi figli ricorderanno questa esperienza per sempre.

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    1. Grazie Mariella, anche io trovo che il film perda tantissimo rispetto al libro, sembra più una carrellata di fatti che un racconto composito. Il mio libro preferito, invece, è il terzo, non solo perché la trama comincia a ispessirsi e ad arricchirsi di informazioni sul passato dei genitori di Harry, ma anche perché è forse l'ultimo libro della serie a conservare un'atmosfera gioiosa.

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