martedì 15 settembre 2015

Come virgulti

Eccoci, dopo 90 giorni incredibilmente volati, alla linea di partenza. Domani si ricomincia, nuovo anno scolastico in vecchie scuole. Una seconda elementare e una terza materna che sembrano tanto lunghe, ma che, come da copione, ci lasceranno con la domanda "Possibile, è già finita?".
E' proprio guardando i miei figli, che mi rendo conto del potere del tempo. Se ne accorgono ogni anno le maestre, che ritrovano nei vecchi alunni dei bambini nuovi, perché l'estate, per piante e uomini, è il momento della crescita. Ci pensavo un bel po' di settimane fa, in quella che sembrava un'altra vita, quando Ieie sul lungomare del paesino imparava ad andare in bici senza rotelle, una cosa che, dicono, non dimenticherà mai. 
Quante cose, mi dicevo mentre lo guardavo emozionata, cambiano in una manciata di mesi. Esci da scuola pallido e smunto e torni più alto, atletico, abbronzato, biondo, con meno denti, capace di nuotare, di fischiare e di portare la bicicletta. Sembra quasi un miracolo e invece è la quotidianità di ognuno di noi, e però ti emoziona come e più di quando è successo a te in prima persona, manco fosse merito tuo (e no, non lo è).
Così, mentre il cuore mi palpitava per i progressi di Ieie, mi sono resa conto anche di quanto noi genitori siamo schizofrenici. Ogni traguardo raggiunto dai nostri figli ci elettrizza, esultiamo per un dente caduto, per un bracciolo tolto e guardiamo avidi a nuovi progressi. Poi vediamo un neonato e ci sciogliamo, ci ricordiamo di quando eravamo noi a stringere i nostri frugoletti al petto e rimpiangiamo quei momenti.
Forse essere genitori è questo, un'altalena di emozioni mentre partecipiamo, come assistenti, al miracolo quotidiano della crescita. No, nessun loro traguardo è merito nostro, ma spetta a noi esserci. Consigliare, aiutare, sostenere, perché noi siamo i giardinieri. Abbiamo piantato il seme, curiamo i germogli, li proteggiamo e adottiamo tutte le precauzioni che, ci hanno detto, serviranno alla crescita della pianta. E poi, a un certo punto, quella andrà da sola e noi potremo solo guardarla orgogliosi e illuderci che è anche un po' merito nostro.

2 commenti:

  1. Dal seme, alla pianta, a quello che speri, diventerà un giorno, un albero solido e rigoglioso. Cadranno rami secchi, le stagioni lo cambieranno, e noi saremo lì, sempre, a guardare lo spettacolo di quello che per noi, rimarrà sempre, il nostro piccolo seme.
    Auguri, piccoli cuccioli.
    Raffaella

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    1. Grazie dei tuoi auguri! Che sia un anno buono per tutti.

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