Parlando con le amiche succede abbastanza spesso che piovano lamentele nei confronti dei mariti poco presenti. Quel che si rimprovera loro non è la prolungata assenza causa lavoro (non sia mai!), quanto i tentativi di sottrarsi agli obblighi familiari con i pretesti più assurdi. Il pargolo si ammala, sta andando in iperventilazione da capricci, ha deciso di svuotare la scatola degli stuzzicadenti per tutta la casa? Ecco che loro non ci sono più, smaterializzatisi sul posto di lavoro per una chiamata urgente, a tagliare il prato "che è da tanto tempo che rimando e non può più aspettare", a prendere un tè con la zia Adalgisa perché bisognerà pure andarla a trovare ogni tanto "sta sempre da sola poverina".
Ora, diciamocelo, anche le mamme spesso lavorano (e non solo), eppure non si perdono un incontro scuola-famiglia, né una festa degli amichetti, sanno compitare i nomi delle maestre e potrebbero fare l'appello di tutti i compagni di classe, partendo dalla Z fino alla A. In più ricordano le ultime dieci influenze della prole catalogate per durata, temperature massime e sintomi. Quanti padri possono dire lo stesso?
Per non parlare, poi, delle scuse accampate per svicolare piccole richieste quotidiane. "Dov'è che stanno (e qui mettete quello che vi pare, i piatti, le posate, le magliette dei bambini)?" sarà la risposta più gettonata dai papà all'incauta domanda di aiuto da parte della mamma, accompagnata da questa giustificazione "Ma tu le hai spostate" (sì, ma quattro anni fa).
Adesso io mi chiedo: ma noi mamme, quanto contribuiamo a rendere così i nostri figli? Non voglio dire che le colpe siano solo nostre, c'è tutto un sistema che consolida e giustifica il disimpegno maschile, tuttavia non possiamo negare che anche certi atteggiamenti materni contribuiscono ad alimentarlo. Ecco allora che, in occasione della festa della mamma, ho fatto un piccolo elenco di quei comportamenti (dei quali, mi dispiace dirlo, sono stata testimone nel corso della mia vita) che dovremmo proprio evitare
"Cara mamma che ancora sistemi i cassetti dell'armadio di tuo figlio, che gli raccogli l'accappatoio abbandonato sul pavimento, che riconduci alla lavastoviglie la tazzina sporca che ha (inavvertitamente, s'intende) smarrito per casa, nonostante ormai abbia l'età per guidare la macchina, votare e prenda una sostanziosa busta paga, magari più alta della tua: c'è un limite oltre il quale non si parla più di accudimento, ma di accanimento terapeutico. Sappilo.
Cara mamma che fai tutte le cose di cui sopra con l'idea che un giorno ci sarà un'altra donna che solleverà tuo figlio da queste incombenze: hai mai pensato che potrebbe rimanere single o semplicemente trovare una compagna non disposta ad agevolarlo come fai tu?
Cara mamma che elogi tuo figlio perché sa cambiare un pannolino. Lo so che ormai il cambio del pannolino è il metro di giudizio del padre modello, basta che lo sappia fare (e dico SAPPIA) che giù tutti a sperticarsi in lodi. Fa niente, poi, che lo cambi con la frequenza di un'eclissi solare e mai, dico MAI, quando la madre è presente sotto lo stesso tetto. Ecco, cara mamma, prima di unirti al coro di elogi ripensa a quando a cambiare i pannolini c'eri tu e chiediti come ti saresti sentita se avessero elogiato tuo marito.
E adesso qualche avviso per le mamme di maschi e femmine.
Cara mamma che fai distinzioni tra i tuoi figli, che permetti a lui di avere il motorino, di far tardi la sera e di andare a studiare fuori e che neghi a lei tutto questo, e non perché non se lo meriti, ho solo una cosa da dirti: PERCHE'?
Cara mamma che quando siete a tavola ti fai aiutare da tua figlia a far su e giù tra cucina e sala da pranzo, mentre tutti i membri maschili della famiglia, spaparanzati&spanzati sulle sedie, vi urlano un 'Giacché sei lì mi porteresti...?', ti sei mai chiesta che succederà quando la brava figliola, finalmente per lei, se ne andrà di casa? Chi ti aiuterà a destreggiarti tra piatti sporchi, il bis del primo, il tris del dolce e 'una forchetta pulita per favore?'.
Cara mamma che non hai seguito i consigli 4 e 5, non ti lamentare, poi, se, una volta uscito dal nido, tuo figlio sarà indisponibile e poco presente nei momenti del bisogno.
L'arte del disimpegno gliel'hai insegnata anche tu".
Adesso io mi chiedo: ma noi mamme, quanto contribuiamo a rendere così i nostri figli? Non voglio dire che le colpe siano solo nostre, c'è tutto un sistema che consolida e giustifica il disimpegno maschile, tuttavia non possiamo negare che anche certi atteggiamenti materni contribuiscono ad alimentarlo. Ecco allora che, in occasione della festa della mamma, ho fatto un piccolo elenco di quei comportamenti (dei quali, mi dispiace dirlo, sono stata testimone nel corso della mia vita) che dovremmo proprio evitare
"Cara mamma che ancora sistemi i cassetti dell'armadio di tuo figlio, che gli raccogli l'accappatoio abbandonato sul pavimento, che riconduci alla lavastoviglie la tazzina sporca che ha (inavvertitamente, s'intende) smarrito per casa, nonostante ormai abbia l'età per guidare la macchina, votare e prenda una sostanziosa busta paga, magari più alta della tua: c'è un limite oltre il quale non si parla più di accudimento, ma di accanimento terapeutico. Sappilo.
Cara mamma che fai tutte le cose di cui sopra con l'idea che un giorno ci sarà un'altra donna che solleverà tuo figlio da queste incombenze: hai mai pensato che potrebbe rimanere single o semplicemente trovare una compagna non disposta ad agevolarlo come fai tu?
Cara mamma che elogi tuo figlio perché sa cambiare un pannolino. Lo so che ormai il cambio del pannolino è il metro di giudizio del padre modello, basta che lo sappia fare (e dico SAPPIA) che giù tutti a sperticarsi in lodi. Fa niente, poi, che lo cambi con la frequenza di un'eclissi solare e mai, dico MAI, quando la madre è presente sotto lo stesso tetto. Ecco, cara mamma, prima di unirti al coro di elogi ripensa a quando a cambiare i pannolini c'eri tu e chiediti come ti saresti sentita se avessero elogiato tuo marito.
E adesso qualche avviso per le mamme di maschi e femmine.
Cara mamma che fai distinzioni tra i tuoi figli, che permetti a lui di avere il motorino, di far tardi la sera e di andare a studiare fuori e che neghi a lei tutto questo, e non perché non se lo meriti, ho solo una cosa da dirti: PERCHE'?
Cara mamma che quando siete a tavola ti fai aiutare da tua figlia a far su e giù tra cucina e sala da pranzo, mentre tutti i membri maschili della famiglia, spaparanzati&spanzati sulle sedie, vi urlano un 'Giacché sei lì mi porteresti...?', ti sei mai chiesta che succederà quando la brava figliola, finalmente per lei, se ne andrà di casa? Chi ti aiuterà a destreggiarti tra piatti sporchi, il bis del primo, il tris del dolce e 'una forchetta pulita per favore?'.
Cara mamma che non hai seguito i consigli 4 e 5, non ti lamentare, poi, se, una volta uscito dal nido, tuo figlio sarà indisponibile e poco presente nei momenti del bisogno.
L'arte del disimpegno gliel'hai insegnata anche tu".
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