mercoledì 30 agosto 2017

Tormentoni estivi

"...internettuali nei caffé/ internettologi/ soggenerali coccodei selfisti anonimi (...) AAA cercasi cercasi/ umanità virtuale sezzapi sezzapi/ comunque vada pantalei/ ai sid iintrein/ lezioni di nirvana/ c'è butta in fila indiana..."

"....fuga dall'inferno finalmente in viaggio/ la tua vacanza in un parchetto omaggio./ Foto di gruppo sotto al monumento/ mister campo di concentramento..."

"...senza una meta/ senza una strada/ con gli occhi lucidi/ e la sirenettaaaa..."

I tormentoni estivi...secondo la Lolla.

lunedì 28 agosto 2017

Cose che vedo dalla mia finestra

Alle 18 arriva lei. Scooter grigio perla e casco rosa. Non avrà nemmeno vent'anni. Parcheggia (male) e scende verso la passerella di legno che costeggia il porto turistico. La percorre in un senso, poi nell'altro. Allunghiamo il collo per seguirla mentre si dirige verso i grandi yacht, poi torna e scompare nel senso opposto là dove la passerella si insinua tra gli scogli e si nasconde alla vista. A volte dopo un quarto d'ora va via, altre di lei si perdono le tracce. Ma è una presenza quotidiana. Su di lei abbiamo fatto le scommesse più assurde.
Va a cercare gli amici.
Va a fumare dove i genitori non possano scoprirla.
Va a incontrare il fidanzato.
Va a spiare il tipo che le piace.

Più o meno alla stessa ora arriva lui. Un ometto piccino, magro e bruno. Anche lui scende al porto e percorre la passerella. Se ne va camminando, seguendo ogni dì il medesimo itinerario. E sempre parlando al telefono. Con chi e di cosa non è dato sapere.

Ogni tanto arrivano loro. Non sono sempre gli stessi. Si muovono a gruppi dalla composizione variegata, ma hanno in comune l'utilizzo della medesima vecchia barchetta di legno, con un'improbabile vela e un motore da due, massimo tre cavalli.
Chiunque prenda possesso del natante impiega almeno un quarto d'ora per metterlo in moto. Normalmente sussistono anche problemi  nel salire a bordo e nel mollare gli ormeggi ma, quando finalmente prendono il largo, la barchetta se ne va al ritmo di una moto chopper.
Com'è come non è, dopo un quarto d'ora d'orologio sono sempre di ritorno. Che, considerando le distanze e che a nuoto sarebbero più veloci, non arrivano nemmeno a superare l'imboccatura del porto.
Una domanda ci assilla. Dove vanno? Perché lo fanno?

Non è il davanzale di Miss Marple a St. Mary Mead, ma il mio al paesino. Però chissà se riuscirò a risolvere almeno un enigma.

giovedì 24 agosto 2017

La gatta e la tartaruga


Da alcuni anni ormai, la nostra casa è allietata anche dalla presenza di una gatta, una trovatella erroneamente creduta maschio a cui fa dato nome Ugo, poi convertito in Ughetta, e una tartaruga a cui fu affibbiato il nome Violetta e che invece è risultata essere maschio e che però Violetta è rimasta perché Violetto sembra più il nome di un pastello che di una tartaruga.
Da quest'anno, la suddetta si è risvegliata dal letargo invernale più arzilla che mai. L'aiuola di quasi due metri quadri che la ospita al paesello non le basta più e ha preso l'abitudine di uscire, per girovagare in giardino e collocarsi preferibilmente in quella adibita a orto, dove si perde tra l'erba e le piante. Finora, con molta fortuna, siamo sempre riusciti a ritrovarla e ad evitare che finisse sotto il tosaerba o la motozappa.
Ora che siamo al paesino, può contare su una sola, grande aiuola, perché il resto del giardino è mattonato. Nonostante questo, e nonostante l'aiuola abbia uno zoccoletto di circa 8 cm, è riuscita a evadere anche da lì. Solo che poi non è stata più capace di rientrare ed è rimasta, non so per quanto tempo, a girare tra i vasi, finché non l'abbiamo ritrovata e rimessa nell'aiuola da dove, imparata la lezione, non è più fuggita.
Ma la pervicace tartaruga quest'anno si è data un altro compito: impedire alla gatta di stazionare nell'aiuola della casa al paesino. Non appena la vede rotolarsi beata nella terra, Violetta prende la rincorsa (ma veramente!) e le "corre" dietro. Ughetta, che è un cuor di leone, scappa a zampe levate da un'altra parte e quella cambia direzione e la segue finché non la costringe ad abbandonare l'aiuola.
Stamattina Violetta si inerpicava sui resti di alcuni rami di oleandro, alti circa 15 cm, che sbucavano da terra. Era un po' in difficoltà, e le sue zampette annaspavano nel vuoto come alucce, ma non appena ha visto Ughetta approfittare della sua assenza per farsi una rotolatina al sole, si è data lo slancio, ha preso velocità e...ed è caduta con un tonfo capovolgendosi. La gatta è scappata e la tartaruga zampettando di qua e di là è finalmente riuscita a rimettersi dritta, rimanendo ferma a guardarsi intorno, probabilmente ferita nell'orgoglio per la figuraccia rimediata.
Perché, a osservarli da vicino, gli animali sono proprio come noi. Hanno una personalità, vizi e virtù, e possono risultare simpatici o antipatici.
Possono essere fifoni come una gatta o bizzosi come una tartaruga.

martedì 22 agosto 2017

Questa estate

Siamo arrivati al paesino che ci sembrava di avere tutta l'estate davanti. Una quantità incalcolabile di bagni e tuffi da fare; di granchi da catturare; di passeggiate sul selciato sabbioso del lungomare. Tante risate e tanti giochi in compagnia e una dose soddisfacente di mangiate all'aperto.
Non sappiamo come, ma il tempo è già volato e pare l'estate volga al termine. Non lo puoi capire dalle spiagge ancora affollate o dalle auto in fila sull'unica strada del paesino, ma il sole che scompare prima dalla terrazza, i teli mare stesi che rimangono bagnati, quella luce più bassa e luccicosa, annunciano senza tema di smentita che settembre si avvicina. E con esso l'autunno, la scuola, la fine delle giornate all'aperto.
Da una parte l'idea di riappropriarmi dei miei spazi e della mia casa mi alletta. La routine della scuola, che quando vien meno, a giugno, ci lascia affranti e spaesati, ha i suoi bei perché per noi genitori. Dall'altra sento che sto per perdere qualcosa. Cosa sia, già lo so.
Eppure devo ammettere che i giorni di settembre, se non fosse che sono gli ultimi, sono tra i più belli delle vacanze. Per quel silenzio, quella luce, quei colori così tenui e smorzati che solo settembre sa donare. Perché il paesino torna ad essere per pochi privilegiati che si riappropriano degli spazi fino a poco prima contesi.
Certo settembre è il preludio alla fine dell'estate. Quell'estate che abbiamo atteso per un lunghissimo e freddissimo anno e che in un soffio, vai a capire come, è già passata.
Tempo di bilanci, quindi, di partite tra dare e avere.
Quest'estate mi ha lasciato una Lolla allungatasi come una piantina sotto i nostri occhi. Una Lolla che ha iniziato a nuotare con un bracciolo e una gran paura dell'acqua in faccia e che adesso si tuffa e fa persino delle piccole immersioni. Una Lolla che si è rivelata grande intrattenitrice di bambini, soprattutto quelli più piccoli di lei, e che molte mamme mi hanno chiesto in prestito come baby sitter (lo ammetto: è molto più paziente di me!).

Quest'estate è servita a disintossicare Ieie da tablet &Co. Al paesino la tecnologia, anche la Tv, è ridotta al minimo indispensabile e basta veramente poco per adattarsi. Poi, non so, ma da quando è finita la scuola, l'uso delle parolacce e del dialetto sono svaniti e questo ovviamente mi ha fatto molto riflettere.
Quest'estate mi ha portato un po' di casini. Sono ormai tre anni che, per motivi diversi, mi trovo ad avere a che fare con maestranze di vario tipo ed è un incubo soprattutto perché succede sempre in prossimità di Ferragosto.
Quest'estate al paesino la spiaggia libera si è contratta, tendendo ormai allo zero. Uno zero sporco, puzzolente e abbandonato. Un po' come il paesino che, mentre si riempie all'inverosimile di turisti, mostra il suo lato più sudicio.
Quest'estate mi ha portato un po' di incontri. E, soprattutto quando rivedi persone di cui hai perso le tracce dieci anni fa, quando conducevi un'altra vita in un'altra città, ti scontri con il ricordo di una te che...non ricordavi. Scopri che hai parlato di cose, vere, sentite e che tuttora pensi, che non credevi avessi lasciato mai trapelare. E ti senti strana considerando tutto il flusso del tempo che hai attraversato in quei dieci lunghi anni.
Quest'estate mi ha dato modo di pensare a tante cose. A riconsiderare le scale di valori; a non assolutizzare ciò che è solo una goccia nel mare; a godere di ciò che c'è perché del futuro non v'è certezza. A guardare al futuro con occhi diversi.
Spero di fare tesoro di questa estate.

venerdì 18 agosto 2017

Pretty little liars-Flawless

Pretty little liars-Flawless, prende il via là dove si era concluso il primo volume della saga dedicata alle quattro ragazze di Rosewood, sobborgo inn di Philadelphia, Aria, Emily, Spencer e Hanna. A distanza di tre anni dalla scomparsa della loro amica Alison, collante e leader del gruppetto, le adolescenti cominciano a ricevere messaggi misteriosi da A che le ricatta e minaccia di rivelare i loro segreti.
In Flawless, le quattro si ritrovano assieme dopo tre anni e scoprono di essere tutte perseguitate da A. Appurato ormai che non si tratta di Alison, nessuna di loro è però pronta a svelare alle altre il contenuto dei messaggi ricevuti, perché ciò vorrebbe dire mettere in piazza segreti personali, di cui solo Alison era al corrente.
A, tra l'altro, sembra essere a conoscenza anche dell'affare Jenna che qui viene finalmente svelato. Un anno prima che Alison scomparisse, a seguito di brutto scherzo andato male, le cinque ragazze avevano accidentalmente accecato la compagna di scuola Jenna. In quell'occasione Alison aveva fatto giurare alle amiche di non ammettere le proprie responsabilità anche perché, dopo poco, Toby, il fratellastro di Jenna, si era stranamente addossato la colpa dell'incidente.
Spencer è a conoscenza del motivo del gesto di Toby, poiché Alison gliel'aveva rivelato in confidenza, ma ha paura di parlarne e inizia a sospettare che A sia Toby.
Intanto A mette alle strette le ragazzine, le constringe a scelte drastiche e ne combina loro di tutti i colori. Anche Hanna, Emily e Aria si convincono, ognuna per conto proprio, della colpevolezza di Toby, fino al finale che le rivedrà nuovamente insieme e che lascia tanti misteri insoluti.
Rispetto al primo volume, il secondo si distacca di più dalla serie televisiva, se non per il canovaccio generale, sicuramente per molti dettagli. L'ho trovato anche più lento in confronto al primo libro, sebbene la storia si svolga nell'arco di pochi giorni. Il finale comunque è inaspettato e, soprattutto, aumenta la voglia di continuare a indagare su A. Io, avendo visto la serie, so già chi sia e quindi riesco a cogliere gli indizi seminati tra le pagine.
Sarei curiosa di sapere se, chi non conosce la storia, riuscirà facilmente a smascherare A.

Pretty little liars-Flawless, Sara Shepard, Harper Teens

Questo post partecipa al Venerdì del libro di HomeMadeMamma


giovedì 10 agosto 2017

Maschi vs Femmine #3

A passeggio.
"Ieie guarda, una Audi (segue sigla alfanumerica dimenticata all'istante). Questa si sarebbe voluta prendere papà quando si è cambiata la macchina. Ti piace? Ce la prendiamo?".
"Sì bella papà!".
"Ieie guarda la Porsche, la Porsche!".
"Wow".
"Ieie, sta passando la limousine con la sposa!".
"Dove, dove?".
Lolla, esasperata, "Ma insomma che c'è di bello in tutte queste cose?".
Solo noi donne abbiamo la capacità di frantumare in due parole, il granitico (e sporadico) entusiasmo maschile.