mercoledì 24 giugno 2015

In Sicilia con prole

Viaggiare con i figli a distanza di un anno è un modo per scoprire quanto sono cresciuti.
Terrorizzati dall'idea di un lungo tragitto in auto (l'ora scarsa che impieghiamo per andare dai nonni a volte è una mitragliata di "quando arriviamo?"), memori dei capricci che farcirono il nostro week end a Eurodisney di un anno fa, delle lotte improbe tra fratelli per l'unico passeggino noleggiato, delle sveglie all'alba imposteci da Ieie, siamo partiti per la Sicilia deglutendo e sperando.
Premetto che, come sempre, da quando abbiamo iniziato a spostarci con i bambini, scegliamo mete, o comunque tipologie di viaggi fatti anche, e soprattutto, a loro misura. Non troppe camminate tra i monumenti, niente musei, per adesso, e la scelta di posti che abbiano attrattive adatte ai loro gusti di bambini. So che ci sono famiglie con bimbi coetanei dei nostri che riescono a visitare mostre, musei e città d'arte, con estrema naturalezza e con il godimento di tutta la famiglia. Io ho ancora troppo vivido nella memoria il ricordo della visita al Palau Guell di Barcellona di due anni fa, per ritentare l'impresa.
Fatto sta che quest'anno abbiamo optato per una meta che unisse mare (per loro) e posti nuovi da visitare (per noi). Sarà stata la scelta azzeccata, sarà stata la fortuna, sarà stato (lo spero) il fatto che sono cresciuti, ma il risultato è andato oltre le più rosee aspettative.


Le undici (UNDICI) ore in auto sparateci al ritorno non hanno visto consumarsi drammi particolari. Niente soste, tranne quella in traghetto, svariate scazzottate consumatesi tra i sedili posteriori, senza vittime per fortuna, ma anche giochi, chiacchiere e risate complici tra i due fratellini, che ho immensamente invidiato ricordando i miei viaggi da figlia unica.
Abbiamo dormito e al mattino ci siamo risvegliati stupiti di questo aspetto.
Le mattine al mare son trascorse tranquille al punto che, per i primi due giorni, sono riusciti a giocare per ben tre ore con la sabbia senza litigare e in completa autonomia.
Ieie si è sottoposto alle passeggiate pomeridiane senza troppe lamentele e, soprattutto, ha camminato e non ha conteso il passeggino alla sorella.
Non ci sono stati capricci degni di nota, lotte furibonde o crisi di nervi.
Siamo tornati stupefatti e soddisfatti in uno stato di grazia. Poi, va bè, la routine ha riattivato i soliti meccanismi di gelosia-capricci-litigi con annesso svalvolamento dei genitori.
Però, chissà, magari l'anno prossimo si potrebbe tentare una visita agli Uffizzi...

2 commenti:

  1. In effetti piuttosto che andarci con loro adesso, mi sottoporrei a una maratona di Peppa Pig!

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