giovedì 29 ottobre 2020

Ci risiamo

E così ci risiamo. Quando ieri ho detto ai miei figli che la scuola avrebbe chiuso di nuovo, la felicità si è spenta nei loro occhi.
Sì lo so, sono una brutta persona perché penso solo ai miei figli mentre la gente muore. Sono una brutta persona perché mi dispiace che, dopo averli costretti a rinunciare allo sport e agli amici, gli sia stata tolta l'unica occasione di socialità e di vita che era loro rimasta. Sono una brutta persona perché quando la gente mi dice che dopotutto perdere quattro o cinque mesi di scuola non è il più grande dei mali, che i ragazzi che hanno vissuto durante la guerra sono sopravvissuti all'ignoranza, trovo queste spiegazioni stupide e assurde (ancor di più se chi sputa sentenze al riguardo non ha figli in età scolare).
Quel che fa male è la malafede. Le bugie che ci propinano e il modo irrispettoso con cui lo fanno. Ieri alle sette il governatore Emiliano, con la consueta sindrome da prima donna che ormai attanaglia politici ed esperti e li fa straparlare dicendo tutto e il contrario di tutto, ha lanciato un annuncio urbi et orbi alle Tv dicendo che avrebbe chiuso le scuole per due settimane, lasciando nella più completa incertezza i docenti, all'oscuro di tutto, e le famiglie. Poi a stretto giro un'ordinanza con cui le due settimane diventano un mese, un'ordinanza datata 27 ottobre. Pur avendo già firmato una chiusura di un mese, quindi, prendeva in giro tutti quanti parlando di sole due settimane.
A questo punto come fidarsi di queste persone? Ma soprattutto cosa dire ai miei figli che stamattina si sono recati a scuola con la morte in volto? 
Intanto Francia e Germania chiudono tutto tranne le scuole. Segno che l'istruzione, per altri, ha un significato. Vorrà dire che i nostri figli tra qualche anno andranno a fare i pizzaioli in Francia e Germania. Dopotutto siamo italiani pronti a un nuovo lockdown, la pizza è la cosa che ci riesce meglio.

4 commenti:

  1. Siamo tutte brutte persone, mi dicono, perché la verità è che siamo fortunati a doverci preoccupare solo di questo. Be' in realtà io a fine mese dovrei versare le tasse su soldi che non mi sono stati mai pagati e ho tanta paura per me e i miei cari. Non sono un'inconsciente. Pure, da madre, le lacrime di mia figlia e la delusione di mio figlio visti ieri sono ciò che mi distrugge di più.

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  2. Comunque c'è di buono che tutti questi "voti" gli insegnanti non avranno potuto reperirli.

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  3. Sono una cattiva persona, più cattiva di te, ad aver gioito per il fatto che le scuole materne siano salve, quantomeno per ora.
    E dici bene. La Francia e la Germania chiudono tutti meno che le scuole. Noi chiudiamo le scuole e POI qualcos'altro, o magari tutto, ma comunque iniziamo sempre colpendo l'istruzione.
    Che schifo!

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    1. No è giusto che tu sia felice, lo sarei anche io al tuo posto. Tra l'altro mi sono chiesta come mai l'infanzia sì (e anche tutte le attività extra scolastiche che continuano a svolgersi in presenza) e le altre no. La risposta me lo sono data subito. Molte scuole d'infanzia, così come i corsi di inglese o musica, sono privati, a pagamento. Farli richiudere dopo un mese, dopo tanti mesi passati senza lavorare e senza nessuna forma di sussidio dallo Stato, vorrebbe dire condannarli alla chiusura definitiva, perché adesso i genitori si sono ben rotti di pagare per attività chiuse e prima di scucire un soldino ci pensano a lungo. La scuola pubblica, invece, può chiudere. Con questa mentalità non andremo molto avanti.

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