"Guarda la luna, è fatta di carta" diceva il padre a un Montalbano bambino, pronto a credere a qualsiasi parola paterna. E davanti a due bellissime donne coinvolte in un misterioso delitto, che gli raccontano ognuna la propria verità, il commissario si sente come quand'era caruso.
Come non credere all'austera Michela, che dietro abiti monacali nasconde un corpo tutt'altro che trascurabile; o all'ammaliante Elena che invece della sua bellezza non fa mistero, vestendo i panni di una cacciatrice in cerca di prede maschili.
Al centro de La luna di carta l'omicidio di un uomo, fratello di una, amante dell'altra, dalla vita apparentemente normale, quasi monotona per la regolarità con cui s'incontrava e si prendeva cura di madre e sorella, trovato sparato nel terrazzino di casa, in una posizione alquanto ambigua.
Eppure, man mano che indaga su Angelo, la vittima, il commissario scopre particolari che non s'intonano con la vita tranquilla che sembrava conducesse. Segui i soldi, dice un detto, e qui di soldi ce ne sono fin troppi, incompatibili con la sua professione di informatore scientifico. A ogni passo, Montalbano pare inciampare in un elemento che cambia l'immagine della vittima: strane telefonate minatorie, aborti clandestini, amicizie altolocate e pericolose. Angelo di nome, ma non di fatto quindi.
E mentre Augello è impantanato in un caso di droga tagliata male, che miete vittime illustri delle quali non si può svelare la causa della morte e Catarella perde il sonno e il senno davanti alla "guardia di passo" di un indecifrabile pc, al commissario non resta che ascoltare, con cautela, le sue testimoni. Michela, convinta della colpevolezza dell'odiata amante, ed Elena che ha un alibi di ferro e tutto sommato non prova troppo dolore per la fine di un amato che era pronta a lasciare.
Consapevole che ognuna gli sta raccontando la mezza messa, Montalbano arriverà alla soluzione. Forse. Perché sul più bello quello che sembrava plausibile assume contorni nuovi e noi, come il commissario, resteremo con un dubbio...
Altri casi per il commissario Montalbano-La luna di carta di Andrea Camilleri, Sellerio
Questo post partecipa al Venerdì del libro di HomeMadeMamma
Ah, che meraviglia Montalbano. Sai che anche qui negli Usa ha un sacco di fan?
RispondiEliminaMa no, non immaginavo proprio. Adesso sarei curiosa di sapere se e come traducono il linguaggio di Montalbano!
EliminaAdoro Camilleri, è in assoluto uno dei miei autori preferiti! E' bello incontrare altre persone che lo apprezzano.
RispondiEliminaIo l'ho scoperto solo da un paio d'anni, ma sto cercando di recuperare. Mi piace molto la sua capacità di aver creato un personaggio "seriale" con un suo micromondo che però, pur rimanendo fedele a se stesso, si evolve e si rinnova.
RispondiEliminaIl commissario Montalbano è il paladino di mio marito.
RispondiEliminaIo, in verità, non ho mai letto un libro della saga, ma a volte mi capita di guardare qualche ountata, e la trovo ben fatta.
Per Leo, ogni volta che annunciano nuovi episodi, è una festa.
Complimenti per il blog.
Passa a trovarmi se ti va.
A presto.
Ciao Claudia, grazie! Anche io ho scoperto Montalbano attraverso la fiction, ma una volta approdata alla versione cartacea mi è piaciuto anche di più.
EliminaHo fatto un giro per il tuo blog che ha un titolo molto molto bello. Ripasserò senz'altro.