martedì 18 settembre 2018

Milan l'è on gran Milan

Desideravo visitare Milano da tempo, più o meno da quando tutti tornavano dall'Expo dicendo che la città era cambiata, era più bella, più moderna più europea e..irriconoscibile.
Mancavo da Milano da dieci anni, dal matrimonio di una mia amica. Non che prima fossi un habitué, ma durante il periodo dell'università facevo di tanto in tanto qualche incursione per trovare la mia amica, anche se le maggiori conoscenze sulla capitale lombarda le ho raccolte quando, a nove anni, vi trascorsi due settimane ospite da una cugina di mia madre, perché la mia nonna materna era milanese, e un po' di sangue lumbard me lo porto nelle vene.
Così ho colto al volo l'opportunità della mostra di Harry Potter, per visitare anche la città dalla quale tutti tornavano estasiati.
Non posso che confermare questa versione: sono state 48 ore dense, ma ben spese, dalle quali sono ritornata con la conoscenza di una città migliorata sotto tantissimi punti di vista. Un centro storico ordinato, silenzioso, con pochissimo traffico. Niente auto in doppia fila, niente strombazzamenti, niente smog.
Una piazza Duomo gremita, ma una Brera, a quattro passi, tranquilla e chic, con quei cortili elegantissimi dove è bello sognare di vivere (perché visti, i prezzi, giusto sognare si può).
I cortili di Brera
Grazie alla velocità della metro siamo riusciti a vedere un bel po' dei posti che avevamo messo in lista, merito di treni veloci, non troppo affollati e frequenti e merito soprattutto di tariffe vantaggiose che invitano le persone a lasciare le auto a casa. Abbiamo scelto un biglietto valido per tutti i mezzi cittadini della durata di 24 ore, del costo di 4,50€ ad adulto (i bambini sotto i dieci anni non pagano) e in questo modo abbiamo girato come trottole in lungo e in largo, prediligendo soprattutto le zone nuove, quelle che più mi incuriosivano.
Ho adorato piazza Gae Aulenti con il suo muro di grattacieli che scintilla da lontano e i giochi d'acqua, le vetrine che rapiscono gli occhi e le strade intorno che rinascono grazie a questa riqualificazione.
Piazza Gae Aulenti
Qui, come a Citylife, un restyling moderno si sposa con gusto con i palazzi d'epoca tutto intorno, mescolando vecchio e nuovo, ma soprattutto creando un ambiente urbano estremamente piacevole, ricco di verde, di spazi fruibili a piedi, di luoghi per lo shopping e il tempo libero.
Il quartiere visto dalle torri di Citylife
Le scelte urbanistiche possono piacere o meno, so che su piazza Gae Aulenti i pareri non sono unanimi, ma quando si gira per i quartieri (sono molte le aree dove si lavora a costruire e ristrutturare), quel che colpisce è che c'è un'idea di città che viene portata avanti, ci sono progetti, c'è una visione moderna.
Il grattacielo di piazza Gae Aulenti visto da corso Garibaldi
Perché è questo che si nota a Milano: la città si sta proiettando nel futuro senza per questo tradire le sue radici, ed è, soprattutto, vivibile.
Sembra il vicolo d'Oro a Praga e invece è il vicolo dei lavandai sul Naviglio grande
Ci son quartieri, come Isola che non ho visto ma di cui mi hanno parlato, che erano degradati e oggi sono un fiore all'occhiello. C'è via Paolo Sarpi, nella Chinatown, al centro di tante polemiche negli scorsi anni, che rigurgita sì di negozi orientali, ma che si è trasformata in una via pedonale, tranquilla, gradevole, al centro di un quartiere in piena ristrutturazione.
C'è una città dove è bello passeggiare con i bambini, dove ci si sposta con facilità, pulita, ordinata e dove la gente è...gentile. Mi è capitato più di una volta, in questi due giorni, che abitanti di Milano, vedendoci alle prese con strade e cartine, ci chiedessero se avevamo bisogno di aiuto. Non mi succedeva dai tempi di New York di incontrare tanta cortesia non richiesta. Non è scontato, non è sempre stato così.
Ho vissuto dieci anni a Roma e posso testimoniare come la vita nelle grandi città sia capace di abbrutire anche le persone più gentili. Persino io, a furia di vedere il grugno scontroso della tabaccaia sotto casa a Roma ogni volta che compravo un biglietto dei mezzi, ero diventata ostile, collerica, refrattaria a qualsiasi contatto umano (soprattutto se il contatto era, quotidianamente, dover stare spiaccicata tra centinaia di corpi nella metro).
A Milano la gente ti sorride, il che significa che è ben disposta verso il prossimo e che, nonostante la fatica di ogni giorno, tutto sommato si vive bene.
Ora non dirò che è tutto rose e fiori. La mia è stata una visita parziale, certamente ci sono quartieri degradati, ma è bello che qualcosa si muova.
Certo, a volte il progresso può spiazzare. Come quando volevamo visitare il Duomo, ma non si poteva senza biglietto. E va bene pagare per entrare in chiesa, è così in molte città all'estero, i costi di manutenzione sono alti, sono disponibile a fare la mia parte. Solo, non poter entrare in chiesa perché la biglietteria chiude un'ora prima della chiesa stessa, be', questo mi ha lasciata perplessa. Essere costretta a non entrare in una chiesa aperta ancora per un'ora, per una questione di biglietti, questa è una cosa alla quale difficilmente potrò abituarmi.
In ogni caso, mi sento di consigliare vivamente una visita a Milano con i bambini, sia per la facilità negli spostamenti, sia per le tante attrazioni adatte ai più piccoli. Si può scegliere una passeggiata tranquilla tra le vie eleganti, lungo i navigli o in un parco, per esempio a parco Sempione, al quale si accede dopo aver attraversato i cortili del castello Sforzesco e si sa che i castelli esercitano sempre il loro fascino sui più piccoli.
Il Naviglio grande
Se in casa c'è un piccolo fanatico di calcio, si può decidere di portarlo con la metro lilla (quella senza guidatore, dove ti puoi sedere proprio in testa al treno e vedere le gallerie che ti si aprono davanti) fin sotto lo stadio Meazza.
Corso Como
Oppure si può consultare il cartellone degli spettacoli e delle mostre, sicuramente ci sarà qualcosa per il pubblico sotto il metro e mezzo. Il Muba (Museo dei bambini) ha un'offerta varia e interessante e ad ottobre al teatro Nazionale, ad esempio, tornerà in scena il musical su Mary Poppins.
E poi, siccome anche noi grandi abbiamo diritto a un minimo di cultura, ci sono musei, come la Pinacoteca di Brera, dove l'ingresso è gratuito sotto i 18 anni.
L'unica accortezza è dotarsi di bambini con un minimo di tolleranza. Almeno su quello, non ci sono offerte di alcun tipo.

5 commenti:

  1. Ma che bel ritratto della città che mi ha adottato oltre trent'anni fa.mentre ti leggevo annuivo con la testa. E il paragone con la gentilezza dei newyorkesi ci sta tutto! Grazie per un ritratto onesto e sincero di questa grande città che ce la mette tutta per diventare internazionale ad ogni livello e ci sta riuscendo. Ho scoperto oggi la tua casa e mi piace molto! Mi iscrivo tra i tuoi followers e tornerò a trovarti! A presto e buon sabato🌻

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  2. Volevo iscrivermi ma non ho trovato i tuoi followers. Intanto aggiungo il tuo spazio nel mio blog roll!

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  3. Ciao Mariella, grazie per le tue bellissime parole. Per quanto riguarda il discorso dei followers non so come aiutarti, io di solito quando voglio seguire un blog lo faccio dalla mia homepage di Blogger dal pulsante apposito, di più non so dirti. Mi dispiace :(
    Su Milano mi sono limitata a raccontare quel che ho visto. Non era la prima volta che ci andavo e se in passato ho notato gli stessi difetti di tante grandi città (smog, traffico, gente arrabbiata e incattivita), stavolta ho respirato un clima diverso, che mi ha fatto pensare a tante belle città europee. Per cui, complimenti alla città e ai suoi abitanti, perché il cambiamento richiede sempre uno sforzo collettivo.

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