lunedì 22 ottobre 2018

Paura!

"Io non ho paura di nulla, sono il guerriero dragone" diceva un paio di anni fa la Lolla a un cuginetto dell'età di Ieie che le chiedeva stupito se temesse i vampiri, gli zombie o simili altre amenità.
E in effetti è vero, la Lolla, al contrario di Ieie, non ha mai avuto paura del buio (da piccola si nascondeva da sola in stanze oscure), dei mostri o di storie lugubri. Se dovessi dare il mio giudizio, è come se avesse sempre considerato queste cose per quelle che sono: storie, e come tali non vi ha dato più di tanta importanza, in maniera più o meno consapevole.
E mentre Ieie si faceva impressionare solo da una copertina di un libro (Il calice di fuoco, per esempio, o una vecchissima edizione dell'Isola del tesoro) al punto da costringermi a dirgli che li avevo buttati, altrimenti non avrebbe dormito più per settimane, la Lolla, quando il fratello pensò di raccontarle della bambola assassina di cui gli aveva parlato un compagno di scuola, continuò a dormire sonni tranquilli con tutte le sue bambole intorno, condividendo il racconto anche con le sue  (non so quanto grate) amichette. Ieie, ovviamente, pretese l'allontanamento immediato delle bambole dal corridoio delle camere da letto.
Insomma, la Lolla non è mai stata tipa suggestionabile. A sette mesi ha iniziato a dormire da sola in camera sua e da lì non è tornata indietro. Se è stanca saluta tutti e si corica in autonomia e sin da piccola, in salute o in malattia, preferisce la solitudine del suo letto al lettone, complice un'acuta, radicata, intensa passione per il sonno.

Proprio per questo sono rimasta colpita (per non dire shockata), quando la settimana scorsa, colpevole uno dei solito racconti che Ieie ricicla dai compagni di scuola, la sera la Lolla ha iniziato a piangere, dicendo di avere paura e la notte si è svegliata piangendo. E' stato come se qualcosa si fosse rotto, come se non avessi più davanti la mia bambina, ma una sconosciuta.
E' durato solo un giorno, poi non ne ha parlato più, il sonno è tornato placido e la Lolla ha ripreso ad andare da una stanza all'altra in tranquillità e in tranquillità a fermarsi a giocare in camera sua anche se non c'era nessuno nelle camere limitrofe.
La paura pare essersene andata, o forse essere stata dimenticata, ma adesso non riesco a non chiedermi cosa è cambiato in lei e da cosa, eventualmente, dovrei proteggerla, cosa che finora non ho ritenuto di dover fare. Mi chiedo, in particolare, cosa la abbia spaventata di quel racconto che ho ascoltato distratta, colpevole di averla ritenuta forte abbastanza per fregarsene come al solito.
E' strano come la crescita, che per Ieie ha significato dar meno peso a certe storie, per lei porti ad esiti opposti. O forse, è solo che la bambina ingenua, immersa in un mondo che col suo filtro rosa depurava tutte le informazioni esterne, comincia ad avere un approccio più consapevole alla realtà. Il rosa, insomma, talvolta deve lasciare il posto ad altri colori.

2 commenti:

  1. Cara Hermione, io credo che sia proprio come hai scritto a fine post e cioè che la Lolla sta crescendo e sta acquistando consapevolezza maggiore del bene e del male, delle cose che fanno paura e così via.
    Anche se la situazione di fondo è diversa, posso dirti che la mia monella fino a poco tempo fa vedeva senza battere ciglio i telegiornali in cui si parlava di morti o sparatorie o guardava se le capitava scene di film in cui c'era una lite e in cui qualcuno ad esempio picchiava qualcun altro. Adesso si spaventa un po', mi chiede cosa è successo a quelle persone, come mai gridavano o si picchiavano ecc.
    Insomma, queste nostre donnnine crescendo stanno capendo molte più cose e devono fare i conti con nuove sensazioni come la paura, appunto.
    Possiamo star loro vicino accompagnandole in questa fase delicata.
    Un bacione a te e unoi alla Lolla.

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    1. Sì Maris, penso che sia proprio così, è solo che mi fa un certo effetto vedere Ieie, da sempre timoroso e ipersensibile acquisire, crescendo, una maggiore resilienza, mentre per la Lolla, pare accadere l'esatto contrario.
      Ma, come dici tu, non possiamo fare altro che stare loro accanto, cercando di dare un nome e una spiegazione alle sensazioni che provano.
      Un bacione anche a voi.

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