E poi, immancabilmente arriva lei.
Da ragazza contavo con cupidigia gli ultimi giorni di agosto e i superstiti di settembre per rincuorarmi e allontanarne il pensiero, adesso l'età non mi consente più queste facili illusioni e gli amici che all'improvviso svuotano il paesino mi danno la certezza: la fine dell'estate è arrivata.
Me lo dice l'aria fresca, il sole meno pungente e dai mille riflessi dorati, le barche che ritornano sempre prima dal mare, quel golfino che diventa indispensabile la sera. E l'aria di malinconia che si confonde con gli effluvi dei flaconi mezzi vuoti di crema solare.
Ben presto, col solito rituale strappacuore, anche noi diremo addio al paesino, alla salita vicino casa oltre la quale sai sempre di poter trovare compagnia, perché una manciata di case concentra così tanti amici grandi e piccini da confonderti i sensi. Saluteremo quel porticato noto dove chiacchierare mentre i bambini si rincorrono, il mare che con i suoi riflessi ti parla e ti tiene compagnia ogni volta che ti affacci alla finestra, la sensazione di perenne libertà che ti si appiccica addosso come la salsedine.
Perché, al di là dello struggimento nostalgico che colpisce puntuale al rientro dalle vacanze, ciò che più mi pesa è proprio la prospettiva di ritornare a chiudermi in casa, del riabituarmi a una routine fatta di un tetris di impegni, di sapere che non è più possibile percorrere la salita per sentirmi meno sola. A qualsiasi ora.
E così addio alle passeggiate dopo cena. Il divano del soggiorno ritornerà protagonista delle nostre serate. Addio alla caccia ai granchi, alle partite di beach volley, alle corse in bici sul lungomare. Il tempo al chiuso, ahimè, diverrà sempre di più e per rivedere gli amici bisognerà prendere appuntamento. E un'automobile.
Anche questa estate, volata via con una velocità incredibile, costellata suo malgrado di qualche imprevisto, va a iscriversi nel libro dei ricordi. Tra un po' ne parleremo come di quelle che sono già state, "Ti ricordi quando...?", per adesso possiamo solo godere degli scampoli rimasti. E percorrere per le ultime volte la nota salita.
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