Io non so se accadeva anche prima, fatto sta che l'ho notato solo questa estate.
Succede che la casa del paesino si affaccia su un percorso battuto dai turisti: proprio sotto al nostro balcone si trova un belvedere dove, da sempre, la gente si ferma a scattare fotografie. Un tempo erano le classiche foto di gruppo o di famiglia con la costa e il faro sullo sfondo, un abbraccio di due innamorati, i figli in piedi uno accanto all'altro.
Da quest'anno ho assistito ai photo set più assurdi. La bambina in bilico sulla stradina in salita, poggiata al cancelletto arrugginito; la ragazza sbracata sul muretto, una mano fra i capelli, l'altra a reggere la schiena; un'adolescente verticalmente spiaggiata sul muro al punto che ho pensato "Oddio la ragazzina si sente male". Poi dietro di lei ho visto il padre piegato a 90° come Karl Lagerfeld e ho capito che no, non stava male.
Devo ammettere che i soggetti di questi scatti sono prevalentemente donne, giovanissime, e a immortalarle ci sono i genitori, più spesso i padri.
La ragione di questa nuova moda sta nel fatto che è ormai passato il tempo in cui le foto delle vacanze finivano in un album destinato ad allietare le cene con parenti e amici. Oggi le foto delle vacanze, grazie ai social, arrivano direttamente a casa. E poco importa che quest'anno la cellulite sia aumentata, che la vacanza sia trascorsa litigando col partner e il tour operator scelto faccia schifo: l'imperativo è uno solo, mostrarsi felici e contenti. E magari suscitare un po' d'invidia. Perché per alcuni postare è come dare un tocco di photoshop alla propria vita. E qui ritorno ai turisti del paesino.
Qualche giorno fa sul lungomare si aggirava una graziosa, giovane donna, una reflex al collo e uno smartphone in mano. Camminava sola, il musetto serio serio, poi, trovato uno scorcio che le piaceva, si è fermata, ha alzato lo smartphone, atteggiato il viso in un bellissimo sorriso e scattato. Il tempo del flash e la sua faccia, come quelle bambole antiche alle quali girando la testa cambiavi espressione, è tornata a incupirsi.
Improvvisamente ho sperato che da qualche parte nelle vicinanze ci fosse qualcuno ad aspettarla, che non fosse sola come sembrava. O quanto meno che fosse veramente felice come si era ritratta in quel selfie. Altrimenti è proprio vero, come dice la canzone, che non c'è
Un senso a questo tempo che non dàIl giusto peso a quello che viviamo
Ogni ricordo è più importante condividerlo
Che viverlo.
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