Un pomeriggio come tanti al paesino, ora del tramonto. I bambini giocano sulla spianata di cemento, i maschi a calcio, le femmine sulle giostre.
Io e la mia amica sostiamo là davanti con i rispettivi cani al guinzaglio.
Si avvicina una ragazza, non avrà nemmeno 20 anni, e, indicando la cagnolina della mia amica, le rivolge una domanda.
"Come?" risponde lei.
Di nuovo, la ragazza chiede in una lingua che nessuna di noi afferra.
"Scusa, non ho capito" dice la mia amica.
"On parle pas francais?" ci chiede, e stavolta capiamo.
"No" diciamo in coro, gentile lei, incredula io.
La ragazza ci osserva perplessa, il suo stupore che si riflette su di noi e le torna amplificato per due.
"Ah" dice e va via.
E in quei pochi secondi di silenzio imbarazzato una vocina perfida che ogni tanto aleggia nella mia mente, ma alla quale tendo a non dare ascolto, mi sussurra "But we can speak english if you want!".
Ma è solo un sussurro che come sempre rimarrà inascoltato. Anche se a dirla, quella frase, secondo me sarebbe stato divertente.
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