Il Dantedì ha contagiato anche la classe della Lolla, alla quale la maestra ha inviato via classroom una mappa dell'inferno dettando i nomi dei vari gironi.
Dopo la Dad.
"Mamma, ma Limbo si scrive elle apostrofo imbo?".
"No si scrive tutto attaccato".
"Ok e cosa c'entra col ballo?".
"Niente, il ballo è arrivato dopo e non so perché si chiami così, ma ai tempi di Dante non esisteva".
"Ok. Poi ci sono i lissiriosi?".
"No lussuriosi, da lussuria. Sai cosa significa?".
"No, la maestra ha detto di cercare sul vocabolario le parole che non conosciamo. Guarda gli altri cerchi e dimmi se sono corretti".
"Allora, questi non sono erefici, ma eretici".
"E gli erefici cosa sono?".
"Niente, gli erefici non esistono. E questi non si chiamano praudolenti, ma fraudolenti, da frode. Sai cos'è una frode?".
"No".
"Va bene, allora adesso cerca le parole che non conosci".
Qualche minuto dopo.
"Mamma ma sul vocabolario dice che prodigo siginifica generoso. Mica è una cosa brutta".
"E' vero, ma Dante, quando parlava di prodighi, intendeva persone che scialacquavano il denaro, lo sperperavano in cose inutili, non certo i generosi".
"Ah ok. Ma senti, perché pure i golosi sono all'inferno?".
"I golosi sono quelli che esagerano col cibo. Considera che ai tempi di Dante tanta gente faceva la fame, uno che mangiava per tre mentre il vicino di casa era digiuno, non era proprio una cosa bella".
"Quindi non intendeva quelli che sono golosi di qualcosa, cioè che gli piace un cibo in particolare?".
"No, tranquilla".
Le cose belle, penso, sono belle a qualsiasi età, per cui, in virtù del detto "semina che qualcosa resta" ben venga parlare della Divina Commedia anche agli scolari delle elementari. Certo, parlarne via Dad, con i bambini che già fanno fatica a capire le parole che conoscono, può essere un po' complicato.
Ci vorrebbe Dante a commento di questo tempo torbido in generale e della Dad in particolare, ma purtroppo non mi sovviene un verso del sommo adatto all'argomento.
Confido però che tra le migliaia di terzine della Comedìa, ce ne sia una (o più) adeguata all'occasione.