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Il primo tentativo è andato a vuoto, ghigliottinato da un decreto del Tar che riapriva tutto, così si è dovuto accontentare di permettere, a chi volesse, la famigerata Dad.
Questa settimana, però, ci ha riprovato, con un'ordinanza a suo dire "innovativa", che chiudeva tutto, dalle materne alle superiori, ma lasciava la possibilità ai presidi di ammettere fino al 50% degli studenti che proprio avessero indifferibili e acclarate impossibilità di fare la Dad. Con la patata bollente tra le mani, i presidi si son dovuti fare giudici delle richieste delle famiglie, stabilendo quali fossero i requisiti per frequentare e scegliendo, nel limite del 50%, chi poteva entrare a scuola e chi no, in barba a ogni principio di uguaglianza e non discriminazione propinato, proprio nelle scuole, ai bambini.
Così la preside della scuola dell'amica T., ha stabilito che potevano andare in presenza gli alunni con entrambi i genitori lavoratori, ma l'amica T. un lavoro non l'ha più, da quando al figlio maggiore è stata diagnosticata una grave disabilità, ergo i due più piccoli sarebbero rimasti giocoforza a casa. Nella scuola di Ieie, stabiliti i criteri per la richiesta, la preside e un'insegnante si sono messe di buzzo buono a plagiare le madri affinché nessuna mandasse i pargoli a scuola, neanche quelle con figli Dsa che pure avevano tutto il diritto a frequentare. Preannunciando le cavallette, la morte delle vacche e financo quella dei primogeniti maschi, hanno dipinto scenari catastrofici a causa della variante inglese che colpirebbe in prevalenza i ragazzi e consigliato alle madri di chiudere i figli a casa ora et semper: niente scuola, niente amici, niente sport, niente uscite.
Nella materna dove lavora la mamma di M. è successo anche peggio: le maestre non han digerito di dover lavorare per i due bimbi autistici che pure in base all'ordinanza avevano tutto il diritto di andare a scuola, e ne han dette di tutti i colori.
Nella privata dove va la figlia dell'amica V., invece, si è cercato di accogliere tutti e la preside ha permesso la frequenza all'intera classe a rotazione, metà un giorno, metà l'altro, dimostrazione perfetta di come anche il diritto allo studio, come quello alla sanità, è tale solo dietro corrispettivo in denaro. Pecunia non olet, d'altronde.
Dalla Lolla la preside si è dimostrata meno rigorosa e infatti è stata travolta da una valanga di richieste in presenza così che, martedì pomeriggio, il consiglio d'sitituto si riuniva in modalità da remoto per scegliere, in perfetta linea col dettato costituzionale, chi ammettere a scuola e chi no. Il decreto del Tar che, per la seconda volta, sospendeva l'ordinanza della Regione per motivazioni così lampanti e lapalissiane da far rizzare i peli, se si pensa che il governatore è stato pure uomo di legge, ci coglieva così, con la preside che pregava chi avesse presentato domande corredate da richieste mendaci di ritirarle, altrimenti avrebbe dovuto denunciare i mendaci genitori, e la sottoscritta che si chiedeva perché la preside volesse ancora applicare un'ordinanza che un tribunale dello Stato aveva bloccato immantinente.
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E' finita così? Macché, qui in Puglia non ci annoiamo, e infatti il nostro governatore ha subito annunciato di avere pronta un'altra ordinanza. Con la gastrite che aumentava, la tachicardia e pure la cervicale, siamo andati a dormire per risvegliarci, alle 6 del mattino, pronti per la nuova perla. Si chiude tutto, ma chiunque ha oggettive e documentate difficoltà a fare la Dad può chiedere di andare in presenza.
Morale della favola, a parte la gastrite alle stelle, oggi la Lolla è andata a scuola, Ieie no e per adesso non tornerà perché tutte le mamme, per dimostrare sostegno&fiducia nella nostra amata preside, hanno deciso di non mandare i figli a scuola e quindi anche io, mio malgrado, ho rinunciato per non doverlo costringere in una classe vuota.
Dalla Puglia è tutto. Per ora. Poiché anche questa ordinanza è stata impugnata. Aspettiamo, con la gastrite, gli strascichi della prossima sentenza. Perché, si sa, non c'è due senza tre.
E speriamo che questa sia la volta buona.
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Comunque, a margine, son due mattine che il figlio del nostro vicino di casa, anziché fare la Dad o andare a scuola, zappa l'orto assieme al padre, Chissà, forse lui ha fatto la scelta migliore.