lunedì 26 febbraio 2018

Cacca's day

Prima ne ha pestata una, all'uscita di scuola, che giaceva fradicia di pioggia all'angolo della strada insieme ai coriandoli rimasti ormai da Carnevale, e ha inzaccherato una scarpa, suola e tomaia, l'altra scarpa, suola e tomaia, i pantaloni e la tappezzeria della mia macchina.
La postina, che passava in quel momento, si è fermata a osservarmi mentre davo di matto, pensando, chissà, che forse doveva chiamare il Telefono azzurro.
Poi, dopo un bel po' di cambi, strofinamenti e lavaggi, quando pensavo di essermi lasciata il peggio alle spalle, è andato in bagno. E mentre era lì, si è messo a giocare usando un tappo di penna come pallone, saltando nel bagno e, sì lo so, sono cose personali, e non si dovrebbero dire per rispetto della privacy dei propri figli, ma anche alla mer cacca che una madre può sopportare c'è un limite, insomma, ha sporcato di cacca il bordo del wc. E poi, senza accorgersene, ci si è seduto sopra.
E ora, dopo un primo pomeriggio così congegnato, con quel mefitico odore che mi sembra promanarsi da ogni dove, mi sento di dire che quello di oggi è stato proprio il cacca's day.
E almeno a questo sfogo, credo di aver diritto.

P.S.
Signora postina, se mi biasima, posso augurarle solo questo: che al ritorno dal lavoro, anche i suoi figli, se ne ha, le abbiano fatto trovare un wc come quello che ho visto io oggi.
E non aggiungo altro.

venerdì 23 febbraio 2018

Pretty little liars-Unbelievable

Ha finalmente un volto A, il misterioso stalker che per quattro volumi ha perseguitato le diciassettenni Spencer, Hanna, Emily e Aria, liceali della facoltosa Rosewood, in Pennsylvania, che, persi i contatti dopo la scomparsa dell'amica Alison, a distanza di quattro anni, si trovano vittime dei ricatti di una persona che sembra conoscere tutti i segreti rivelati un tempo ad Ali. Peccato che Ali sia morta, il suo cadavere ritrovato proprio poco dopo l'inizio dei misteriosi messaggi minatori, e che A sembri conoscere anche le malefatte più recenti delle ragazze. Chi si  nasconde quindi dietro questa vocale?
Spencer, Hanna, Emily e Aria ci metteranno un po' prima di arrivare alla soluzione, tra nuove minacce, ricordi che riaffiorano sulla serata in cui Alison scomparve, segreti del passato e misteriose coincidenze. Stavolta però le quattro adolescenti sembrano aver imparato quanto A sia pericoloso, meno colpi di testa e più cautela e soprattutto collaborazione per sconfiggere uno stalker che in questo quarto episodio suggerisce e spaventa, ma combina meno guai del solito.
La soluzione arriva a nove capitoli dalla fine. Un po' troppo presto per tenere incollati a un libro che fino a quel momento si era letto tutto d'un fiato. Eppure anche qui le cose non sono sempre come appaiono. A è sconfitto, è vero, ma rimangono tanti misteri ancora da risolvere. 
Come mai la polizia non sequestrò il diario di Alison che, in finale di volume, svela chi avrebbe avuto interesse a ucciderla? E il presunto assassino è davvero l'autore della morte della ragazza? A cosa alludeva Ali quando, poco prima di sparire, riferiva di avere problemi nelle relazioni fraterne? Dopo tutto lei e il fratello Jason erano andati sempre d'accordo. Chi fa la spia con gli zii a cui Emily è stata affidata, contribuendo così a farla tornare a Rosewood? E, soprattutto, come mai le amiche continuano a vedere Alison o ragazze che le somigliano?
Siamo quindi ben lontani dalla fine. Sconfitto un A, un altro sembra profilarsi all'orizzonte, con buona pace delle little liars che pure cercano di rimediare ai loro pasticci e di mettere la testa a posto.
La saga continua e anche se personalmente la abbandonerò per un po', mi riprometto che, smaltita la pila di libri che mi aspetta, il prossimo acquisto sarà il quinto volume della serie. Gli ingredienti per proseguire la lettura, infatti, ci sono tutti.

Pretty little liars-Unbelievable, Sara Shepard, Harper Teens

Questo post partecipa al Venerdì del libro di HomeMadeMamma

giovedì 22 febbraio 2018

Cari maestri

Un bel po' di anni or sono il padre di un mio amico, all'epoca insegnante di scuola media, si trovò davanti alla difficile decisione di bocciare un alunno che meritava sì di essere fermato, ma che era figlio di un delinquente del paese. Bè diciamola, tutta, era proprio affiliato a una nota organizzazione malavitosa e, insomma, il padre del mio amico temeva che una bocciatura avrebbe potuto scatenare rappresaglie. Senonché, durante il colloquio scuola famiglia, il padre del ragazzo, comprendendo la scarsa propensione del figlio allo studio, invitò l'insegnante a non avere scrupoli e a bocciarlo. Narrano le cronache che il padre del mio amico seguì il consiglio del genitore e proseguì serenamente la sua carriera.
Altri tempi. Oggi basta un rimprovero e il povero insegnante se è fortunato deve pagarsi un avvocato, altrimenti, bé...almeno le cure in pronto soccorso sono gratuite.
Cos'è cambiato, cos'è che ha reso la scuola, e i professori, meno autorevoli?
Una dose di responsabilità ce la dobbiamo prendere noi genitori. A un certo punto della sua carriera di insegnate di scuola media, mia madre non vedeva l'ora di levare le tende, non tanto per gli alunni, quanto per i genitori, diceva.
Un tempo si affidavano i figli ai maestri con la grata certezza che li avrebbero formati col loro sapere. Oggi, diciamocelo, non è sempre così, e alzi la mano chi almeno una volta non ha dubitato delle scelte (e delle capacità) didattiche di un insegnante dei propri figli, quando non le ha addirittura criticate davanti a loro. Degli insegnanti si ha, per vari motivi, sempre meno rispetto, e questo aspetto si tramanda dai padri ai figli.
Ci sono, certo, le dovute differenze. Un'amica mi raccontava che quando lavorava a Verona, i genitori dei suoi alunni prendevano sul serio i richiami rivolti ai ragazzi, mentre da quando è tornata nella nostra provincia, gli alunni sono i primi che se la ridono se lei invia una nota scritta ai genitori e questi ultimi, sempre che si prendano la briga di andare a parlarle, sono sempre pronti a giustificare i figli. Probabilmente il fatto che prima insegnasse in una scuola della buona borghesia veronese e oggi in dei paesoni di periferia ha il suo peso, però, chissà.
C'è poi una perdita di autorevolezza che va imputata alla scuola stessa, rea di aver accorciato le distanze tra professori e alunni in maniera troppo disinvolta. Per carità, non rimpiango i maestri che infliggevano punizioni corporali o che semplicemente terrorizzavano gli scolari con uno sguardo, ma oggi si esagera in un buonismo senza senso, al punto che ho visto insegnanti tremare se venivano scoperte ad alzare un po' la voce con alunni terribilmente maleducati.
Oggi alle insegnanti si dà del tu, si risponde con ironia (se non con insolenza), si trattano come le amiche della mamma, dimenticando una cosa: che non sono zie affettuose, amiche, né tantomeno figure materne. Sono insegnanti.
Cosa dovrebbe fare la scuola per ristabilire i ruoli? Non lo so. A me sembra che i professori abbiano armi spuntate, se adesso anche bocciare è diventato tabù. Che poi qual è la ratio di questa scelta? Forse che non "costringendo" i ragazzi a studiare compiranno più volentieri il loro dovere? Sarebbe come dire che da domani aboliamo le contravvenzioni e i punti sulla patente, certi che questa botta di fiducia porterà i guidatori a essere più responsabili. Sì, certo, crediamoci.
Tra l'altro, io di insegnanti incattiviti che provano gusto a bocciare non ne ho mai conosciuti, anzi, ho sempre notato uno spirito opposto. La bocciatura è una scelta sofferta, fatta in casi estremi, quando non rimane altra scelta. Del resto, il diploma "d'ufficio", a che serve?
Cari ministri, ma voi vi fareste mai curare da un medico che all'università non era obbligato a studiare e che ha superato gli esami perché lo stabilisce la legge? Pensiamoci.

venerdì 2 febbraio 2018

Pretty little liars-Perfect

Da quando tre anni prima la loro amica Alison è scomparsa, i rapporti tra le diciassettenni Aria, Hanna, Emily e Spencer si sono raffreddati. Ognuna di loro frequenta nuove compagnie e solo i ricatti del misterioso A che minaccia di rivelare i loro segreti, segreti che ognuna aveva confessato esclusivamente ad Alison, portano le adolescenti a ritrovarsi nuovamente. Il rinvenimento del cadavere di Alison fa tramontare l'ipotesi che dietro i messaggi minatori ci sia la loro vecchia amica e anche lo strano vicino di casa Toby, al centro dei sospetti, si rivela innocente.
Il terzo volume della serie Pretty little liars, Perfect, inizia poche settimane dopo la conclusione del precedente. Le quattro ragazze continuano le loro vite, lontane l'una dall'altra, sollevate dal fatto che A non si faccia sentire da un po'. La sua, però, è solo una pausa momentanea, per ritornare più aggressivo e pericoloso che mai.
Anche stavolta questa presenza misteriosa sembra sapere tutto di loro, segreti vecchi e nuovi, e non si farà nessuno scrupolo. Contemporaneamente un inafferrabile stalker che spia le case di Rosewood, mette in allarme gli abitanti della cittadina e Spencer comincia a ricordare nuovi particolari sulla sera in cui Alison scomparve, che aveva stranamente rimosso.
Parte un po' a rilento questo terzo volume che, rispetto alla seria televisiva, risente a mio avviso di una differenza sostanziale, ovvero il fatto che le quattro protagoniste non sono più amiche e non possono quindi confidarsi i ricatti di A né tantomeno aiutarsi l'un l'altra.
Rispetto alla versione televisiva, quindi, vediamo Aria, Hanna, Spencer ed Emily, annaspare in solitudine davanti ai fendenti di A che, in questo volume, diventa ancora più spietato. Guardarle annegare così, una cattiveria dopo l'altra, fino a toccare il fondo, mette quasi angoscia, mentre nella serie tv la loro amicizia rende il "gioco" più sopportabile.
D'altro canto le ragazze non riescono a tenersi lontane dai guai. Spencer ha copiato un tema e adesso è in lizza per un prestigioso premio, a meno che qualcuno non scopra il plagio; Aria, ai ferri corti con la madre per averle taciuto i tradimenti del padre, non resiste al fascino di un giovane professore; Emily ha una storia clandestina con una compagna di scuola e Hanna fa di tutto per riconquistare la sua amica Mona, che per un malinteso le ha tolto il saluto. Tutto questo, nell'arco di pochi giorni, una settimana circa.
Insomma, anche loro si danno da fare per non lasciare A senza argomenti di ricatto e nel finale il persecutore approfitterà di questi segreti nel peggiore dei modi. Ma A è umano, dopo tutto, e proprio alla fine commetterà un errore che rischia di svelarne l'identità. Le ragazze sono a un passo dal metterlo fuori gioco, a meno che....
Tensione alle stelle e colpi di scena a gò-gò nell'ultimo capitolo, per invogliare il lettore a non snobbare il quarto volume. Per fortuna che la mia copia di Pretty little liars contiene anche il successivo Unbelievable così non dovrò aspettare per conoscere la continuazione.

Pretty little liars-Perfect, Sara Shepard, Harper Teens

Questo post partecipa al Venerdì del libro di HomeMadeMamma