lunedì 7 gennaio 2019

Friends will be friends

Prima della fine delle vacanze siamo riusciti a vedere il film sulla storia di Freddie Mercury, Bohemian Rapsody e già questo è un fatto notevole poiché non ricordo più quando è stata l'ultima volta che sono andata al cinema a vedere qualcosa che non fosse un cartone animato.
Sul film si è detto molto, che la storia sia stata modificata, edulcorata, semplificata, resa più celebrativa, ma non entrerò nel merito delle polemiche, anche perché delle vicende della band, svoltesi prevalentemente quando ero bambina, non so molto, né mi metterò a fare valutazioni sulla persona di Freddie Mercury.
Quel che mi è rimasto, dopo il film, e dei Queen in generale, sono due aspetti e riguardano la loro musica.
La prima è una considerazione che scaturisce proprio dalla nascita della canzone che dà il nome alla pellicola. Bohemian Rapsody fu osteggiata dai produttori, che non volevano farne un singolo per la sua eccessiva lunghezza, e stroncata dalla critica che la ritenne un pastiche ampolloso e di una verbosità senza senso. Non sapevo nulla di tutto questo, ma ne sono rimasta colpita perché l'ho sempre trovata molto bella e infatti il successo fra il pubblico fu immediato e senza tempo.
E' vero, non ho idea di cosa parli, ma la bellezza della canzone sta nel fatto di commuovere nel senso originario del termine, mettere in moto, agitare, ovvero smuovere qualcosa nell'animo dell'ascoltatore, che è poi quello che dovrebbe fare qualsiasi prodotto artistico: suscitare un'emozione. E Bohemian Rapsody, così come molte canzoni del repertorio dei Queen, ci riescono benissimo. Se qualcosa posso dire di Freddie Mercury e della band, è che furono grandi performer, peccato non averli potuti ammirare dal vivo.
L'altro aspetto del film è che ha messo in moto la mia macchina dei ricordi. Come detto ero una bambina quando il successo dei Queen esplose. Ricordo bene solo l'uscita del loro ultimo album. Era l'estate del 1991 e la Lega Navale del paesino aveva installato un calciobalilla e un juke box. Fu grazie a quell'apparecchio, e ad alcuni amici con una cultura musicale superiore alla mia di neoquattordicenne, che Innuendo divenne la colonna sonora delle nostre partite e io feci il mio incontro con i Queen.
Non ricordo niente neppure della fine di Freddie Mercury, ma poco dopo il mercato fu inondato dai  Greatest Hits ed è allora, sempre grazie agli amici del paesino, che della mia adolescenza sono stati i mentori musicali, che ho conosciuto davvero i Queen e la loro musica. Ricordo un'estate passata a dibattere se la canzone dicesse Friends will be friends o Friends to be friends, con il gruppo a dividersi in due opposte fazioni (allora non c'era Internet a fugare tempestivamente ogni dubbio).
Friends will be friends è rimasta nel mio cuore perché di quegli amici è il simbolo, di quegli amici che ancora oggi fanno parte della mia vita, che mi hanno fatto conoscere quello che sarebbe diventato mio marito e ai quali, anche io, ho presentato qualche futuro coniuge.
Ecco, i Queen sono stati la colonna sonora di una parte della mia adolescenza, pur non esistendo quasi più come band. Ai posteri il compito di giudicare se fu vera gloria, io posso solo ringraziarli per i bei momenti e i ricordi che mi hanno regalato.

2 commenti:

  1. Il tuo post è bellisismo, Hermione. Perchè partendo dalla visione di questo film (che tra parentesi non ho visto, ma vorrei vedere) e da alcune considerazioni sulle canzoni dei Queen hai svelato un altro po' di te, della tua adolescenza, dei tuoi ricodri. E questa condivisione mi piace un sacco!

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    1. Grazie Maris, troppo gentile! In realtà è stato proprio il film a scatenare la macchina dei ricordi. La bella colonna sonora (le canzoni dei Queen) ha appunto "smosso" qualcosa dentro di me, riportando a galla momenti e sensazioni.
      Il film te lo consiglio, è veramente piacevole e gli attori somigliano tantissimo ai veri Queen.

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